Odontofobia: cause psicologiche e come superarla

L’odontofobia è la paura del dentista e di tutto quello che ruota attorno allo studio di tale professionista.

Evenienza che si può manifestare in diversi modi, dalla sensazione di ansia prima di un controllo al vero e proprio episodio di attacco di panico, riguarderebbe, secondo studi autorevoli, circa il 36% della popolazione mondiale, con numeri particolarmente bassi nei Paesi industrializzati.

In questa guida, vediamo assieme qualche consiglio pratico per comprenderla e, soprattutto, per superarla.

Cause e fattori predisponenti

Come in tutti i casi, anche in quello dell’odontofobia è necessario, per affrontare un problema, comprenderlo. Quando si chiama in causa la paura del dentista, è bene ricordare l’esistenza di diversi fattori predisponenti.

Ecco i principali:

  • Tendenza a soffrire d’ansia: le persone che soffrono d’ansia anche in altri momenti della vita hanno spesso a che fare con l’odontofobia. Si tratta di una conseguenza dello stato di iperattività del sistema nervoso;
  • depressione: la presenza di un quadro patologico come la depressione può aumentare le probabilità di soffrire di odontofobia;
  • esperienze traumatiche durante l’infanzia legate al dolore alla bocca o a trattamenti invasivi da parte del dentista.

Anche fattori di natura sociale possono contribuire, e non poco, alla paura del dentista. Questo professionista più di altri è associato a uno stigma sociale che, da tempo immemore, lega la sua figura a episodi di dolore spesso difficili da sopportare.

Un doveroso cenno va dedicato all’apprendimento vicario: l’esposizione a racconti sul dentista e le esperienze con questo professionista caratterizzate da toni all’insegna della negatività e della cupezza possono impattare sulla psiche di chi ascolta, in particolare dei più piccoli, e portare alla nascita di un vero e proprio sentimento di terrore verso il professionista.

Perché è importante superare l’odontofobia

L’odontofobia non è il capriccio di una persona particolarmente sensibile, ma una problematica che va affrontata con metodo (si parla scientificamente di fobia specifica, come ricordato anche nel DSM-5).

I rischi vanno ben oltre la semplice, se così si può definire, insorgenza della carie.

Trascurare la salute orale vuol dire andare incontro a patologie sistemiche gravi come la parodontite, condizione in cui a essere attaccato e compromesso è il tessuto di sostegno del dente.

La parodontite, a sua volta, apre la strada al rischio di diabete e problematiche cardiovascolari.

Come superare l’odontofobia

Il primo passo per superare l’odontofobia è dedicare del tempo a scegliere i professionisti giusti a cui rivolgersi per la cura della propria salute orale.

Esistono aspetti che, già dal modo in cui uno studio si presenta online, denotano attenzione completa al benessere del paziente e al suo equilibrio interiore.

Questo è il caso di realtà come , uno dei principali studi dentistici della zona del padovano, il cui sito è caratterizzato dalla presenza di un blog con articoli dedicati a temi come la struttura della visita dentistica e le peculiarità dei vari trattamenti.

Non si tratta di un particolare da poco: il blog, oltre ad aiutare il sito a posizionarsi sui motori di ricerca, permettendo così allo studio di intercettare pazienti in target, ha lo scopo di educare l’utenza e di fornire tutte le informazioni che permettono di approcciarsi ai trattamenti e agli interventi con chiarezza e tranquillità.

Un ruolo importante nel percorso di uscita dall’odontofobia è da attribuire alla terapia. Fra i tanti orientamenti che si possono scegliere quando ci si rivolge a uno psicoterapeuta, quello cognitivo-comportamentale si rivela particolarmente efficace.

Ricordiamo che stiamo parlando di un problema che ha un forte impatto sul presente di chi lo vive, motivo per cui il paziente ha bisogno di strumenti pratici da iniziare a utilizzare in tempi pressoché brevi.

La terapia cognitivo-comportamentale sul paziente odontofobico

Premettendo il fatto che ogni percorso terapeutico è personalizzato sulla base della storia di ogni paziente, che è unica, ricordiamo l’esistenza, nel caso dell’odontofobia, di alcuni step schematici che permettono di arrivare al risultato in tempi utili.

Si parte con una parentesi di tipo psicoeducativo: con un linguaggio comprensibile e non tecnico, si aiuta il paziente a capire da cosa deriva la paura del dentista.

In una fase successiva, ci si concentra sulla sostituzione dei pensieri disfunzionali sul lavoro del professionista con altri che, invece, sono caratterizzati da un approccio razionale.

Si arriva poi all’esposizione graduale, un percorso che termina con il paziente che affronta in maniera serena la visita.

In tutto questo, non va dimenticato il ruolo prezioso delle tecniche di rilassamento che, con approcci come la Mindfulness, che prevede la concentrazione sul momento presente con un atteggiamento non giudicante, e la respirazione diaframmatica, permettono di tenere sotto controllo i sintomi dell’ansia che no, non spariscono da un giorno all’altro come per magia.ù

Cosa può fare il professionista

Anche il professionista può fare tantissimo quando si tratta di aiutare i pazienti a superare l’odontofobia.

 Strumenti come la sedazione cosciente aiutano molto.

Lo stesso si può dire per l’ipnosi.

Alla base di tutto, però, devono esserci un approccio all’insegna dell’empatia e l’attenzione all’allestimento dello studio, a partire dalle aree comuni. Questi spazi dovrebbero essere privi di stimoli visivi e sonori stressogeni; ciò vuol dire, per esempio, scegliere per le pareti colori rilassanti come l’azzurro e il crema.