MARTA – Il 10 settembre scorso alcuni cittadini hanno segnalato un insolito sversamento nelle acque del lago di Bolsena, in prossimità del Borgo dei Pescatori di Marta. La sostanza, di origine ancora ignota, ha reso le acque biancastre e lattiginose lungo la battigia, destando forte preoccupazione tra residenti e associazioni ambientaliste.
Secondo quanto riportato dall’Associazione Lago di Bolsena OdV, la sostanza sarebbe stata introdotta approfittando della pioggia notturna, attraverso un tombino che scarica direttamente nel lago. Alcuni volontari, recatisi sul posto anche se a inquinamento ormai diluito, hanno fotografato l’accaduto e raccolto campioni d’acqua per le analisi.
I risultati, condotti in un laboratorio specializzato, hanno mostrato dati preoccupanti: se il pH, i cloruri e i nitrati rientrano in valori compatibili, i fosfati hanno raggiunto livelli circa 120 volte superiori alla norma (3,56 mg/l contro una media di 0,02-0,03 mg/l).
I fosfati sono comunemente presenti in detergenti industriali, nel lavaggio di grandi superfici o nelle lavanderie. Possono anche derivare da reflui fognari trattati con acido fosforico, il che spiegherebbe la colorazione bianca dello sversamento.
L’associazione ricorda che il lago è già sottoposto a una pressione crescente di fosforo: dai monitoraggi effettuati in collaborazione con l’Istituto di Ricerca sulle Acque (CNR IRSA, sede di Verbania), la concentrazione è passata dagli 8 μg/l del 2003 a quasi 23 μg/l nella primavera 2025. Un incremento che rende ancora più critico qualsiasi ulteriore apporto di nutrienti.
“Il lago di Bolsena è un tesoro per la nostra comunità e dobbiamo fare tutto il possibile per proteggerlo”, afferma l’associazione, ringraziando i cittadini che hanno segnalato l’episodio e il laboratorio che ha effettuato le analisi a titolo gratuito.