Tuscia – Sicurezza sul lavoro, l’allarme: “Quasi 150 infortuni al mese, in aumento costante dal 2024”

Turchetti (UIL): “Dal governo nessun investimento sulla prevenzione. Servono ispettori, formazione e più poteri agli Rlst”

VITERBO – Nel primo semestre del 2025 nella provincia di Viterbo si sono registrati 897 infortuni sul lavoro, pari a una media di quasi 150 al mese. I dati arrivano dal Report sugli infortuni elaborato dalla Asl e resi noti dal segretario generale della Uil di Viterbo, Giancarlo Turchetti.

“Si tratta di otto casi in più rispetto al primo semestre del 2024 – sottolinea Turchetti – e questo conferma come la questione sicurezza non stia ricevendo la giusta attenzione”.

Secondo il report, gli accessi al pronto soccorso di Viterbo legati a incidenti sul lavoro sono stati 139 a gennaio, 138 a febbraio, 153 a marzo, 137 ad aprile, 170 a maggio e 160 a giugno. La maggior parte degli episodi (76%) riguarda infortuni lievi, con prognosi inferiore ai 20 giorni; il 21% ha richiesto invece una prognosi tra i 20 e i 40 giorni, mentre quattro casi hanno superato i 40 giorni. In circa il 3% delle segnalazioni i giorni di prognosi non sono stati indicati.

Turchetti punta il dito contro le scelte del governo: “Nell’ultima manovra finanziaria non è stato previsto neanche un euro per sicurezza, salute e prevenzione dei lavoratori. È invece fondamentale investire sulla formazione di lavoratori e aziende, oltre che sulla prevenzione. Chiediamo anche di aumentare il personale ispettivo, perché quello attuale non basta a garantire controlli efficaci”.

La Uil chiede inoltre misure più incisive sul fronte normativo: “È necessario introdurre il reato di omicidio sul lavoro per chi manomette i macchinari al fine di aumentare la produzione ed escludere dagli appalti pubblici le aziende che non rispettano le regole. Infine, bisogna dare più potere agli Rlst (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale) per consentire loro di effettuare accertamenti all’interno delle imprese”.

Secondo Turchetti, senza un impegno concreto da parte delle istituzioni, il rischio è quello di continuare a registrare numeri che “parlano da soli”: quasi 900 infortuni in sei mesi nella sola Tuscia, una media che equivale a cinque incidenti sul lavoro al giorno.