L’episodio davanti a Palazzo Spada nella notte tra sabato 4 e domenica 5 ottobre. Sul cartello una frase di “Rigurgito Antifascista”. Digos al lavoro su video e testimonianze. La replica del sindaco sui social
TERNI — Un fantoccio con il volto del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, è stato ritrovato appeso a testa in giù davanti all’ingresso del Comune (Palazzo Spada, piazza Mario Ridolfi) nella notte tra sabato e domenica.
L’oggetto è stato sequestrato dalla polizia, che ha avviato gli accertamenti analizzando le immagini delle telecamere di zona. Sull’effigie era affisso un foglio con un passaggio del brano “Rigurgito Antifascista” (99 Posse e Banda Bassotti).
Secondo una prima ricostruzione, l’episodio è stato notato a cavallo della mezzanotte; sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e il fantoccio è stato rimosso. Gli inquirenti stanno vagliando i filmati per risalire ai responsabili. In base agli elementi raccolti, l’autorità giudiziaria procede per minaccia aggravata e diffamazione.
Il messaggio riportato sul cartello — “Vuoto come un cesso non ti sai organizzare, vigliacco, represso incominci a picchiare” — richiama espressamente il testo della canzone citata. La presenza della scritta è stata documentata da più testate locali e nazionali.
Reazioni e clima cittadino
La vicenda arriva a poche ore da una manifestazione di protesta contro il primo cittadino svoltasi sabato mattina per le vie del centro. Alcune testate hanno collegato il gesto alla tensione politica delle ultime settimane, ma al momento non risultano rivendicazioni ufficiali.
Bandecchi ha replicato sui social con toni molto duri, attaccando gli autori del gesto e chiamando in causa gli ambienti della sinistra; il sindaco si trovava all’estero per iniziative umanitarie e ha pubblicato la foto del manichino, annunciando di voler andare fino in fondo. Condanne sono arrivate anche da esponenti della maggioranza che sostiene l’amministrazione comunale.
Le indagini
La Digos è al lavoro per ricostruire i movimenti nelle ore precedenti al ritrovamento e per identificare i responsabili attraverso i sistemi di videosorveglianza e le testimonianze raccolte. Gli investigatori non escludono alcuna pista, dall’azione dimostrativa isolata a iniziative organizzate.
Il contesto
L’episodio si inserisce in un clima cittadino acceso, con un dibattito politico polarizzato e frequenti scontri verbali fra opposizione e amministrazione. Editoriali e commenti locali definiscono il gesto “inaccettabile” e un segnale di “deterioramento del vivere civile”, mentre i partiti in consiglio comunale parlano di rappresentazione violenta da stigmatizzare.