Boato fa tremare vetri e genera panico tra Toscana ed Emilia Romagna, si alzano gli Eurofighter

Due caccia Eurofighter in volo supersonico per intercettare un aereo senza contatto radio

TOSCANA – Un forte boato, simile a un’esplosione, ha fatto tremare nel primo pomeriggio di ieri gran parte della Toscana e dell’Emilia-Romagna, provocando attimi di apprensione tra la popolazione. Il rumore, avvertito da Arezzo al Casentino, fino a Forlì, Ravenna e Faenza, ha scatenato decine di segnalazioni ai centralini dei vigili del fuoco e del 118. In molti hanno raccontato di aver sentito i vetri vibrare e di aver percepito una forte scossa d’aria.

Poco dopo è arrivata la conferma ufficiale: si è trattato di un bang supersonico provocato da due caccia F-2000 Eurofighter del 4° Stormo di Grosseto, decollati in missione di allarme per la difesa dello spazio aereo NATO.

I due velivoli erano stati fatti partire in modalità “scramble”, cioè con decollo immediato per motivi di sicurezza, dopo la perdita di contatto radio con un aereo civile Cessna 425, decollato da Sarajevo e diretto a Basilea. L’allarme è scattato quando il velivolo non ha più risposto alle comunicazioni del controllo del traffico aereo.

Sotto la guida dei controllori dell’11° Gruppo DAMI del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, i caccia si sono alzati in volo per intercettare rapidamente l’aereo e verificare la situazione. Per ridurre i tempi di intervento, il Combined Air Operation Centre (CAOC) di Torrejon ha autorizzato il volo supersonico, causando la rottura della barriera del suono e quindi il forte boato avvertito a terra.

Poco prima dell’intercettazione, il pilota del Cessna ha ripristinato le comunicazioni con il controllo sloveno, consentendo il rientro dell’allerta. L’aereo civile ha poi proseguito regolarmente verso la Svizzera, mentre i due Eurofighter sono rientrati alla base di Grosseto.

L’episodio, pur senza conseguenze, ha provocato un’onda d’urto percepibile su ampie zone del Centro Italia. L’Aeronautica Militare ha ricordato che queste procedure di intervento rapido e volo supersonico rientrano nei protocolli di sicurezza della NATO e vengono attivate solo in casi di effettiva necessità per garantire la difesa dello spazio aereo nazionale.