Un vero e proprio sodalizio criminale attivo tra le province di Terni, Perugia e Siena
Diecimila euro per un falso matrimonio con un cittadino o una cittadina italiani per ottenere il permesso di soggiorno.
La procura di Perugia ha concluso le indagini su 13 persone, tutte a vario titolo coinvolte in una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati concernenti la disciplina dell’immigrazione nonché ad una serie di reati tra i quali falsità ideologica in atto pubblico per aver richiesto le pubblicazioni matrimoniali in assenza della cosiddetta affectio coniugalis.
Le indagini del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri di Orvieto hanno portato a un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 40enne tunisino residente nelle Marche e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di tre donne e un uomo di età compresa tra 25 e 43 anni, dimoranti tra le province di Terni e Siena.
Quello messo in piedi per gli inquirenti era un vero e proprio sodalizio criminale, attivo tra le province di Terni, Perugia e Siena.
In particolare, dopo aver favorito l’ingresso in Italia degli stranieri, già clandestinamente presenti in territorio francese, i membri dell’organizzazione fornivano loro alloggio e assistenza in Italia, per poi organizzare il matrimonio con cittadini italiani consenzienti.
Il prezzo era superiore ai 10mila euro, con alcune tranches in contanti ed altre frazionate in bonifici da meno di mille euro attraverso canali internazionali come Western Union, RIA e MoneyGram, al fine di eludere ogni tracciamento.
Le nozze venivano celebrate nei Comuni di Chiusi (SI) e Fabro (TR), con cittadini italiani che dichiaravano falsamente di essere animati dalla volontà di costruire un rapporto coniugale stabile mentre in realtà agivano unicamente per lucro.
Sono sette i cittadini maghrebini favoriti dall’organizzazione, già individuati nel corso dell’indagine. Con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini gli indagati potranno presentare, anche per il tramite dei loro legali, documenti a sostegno delle proprie tesi difensive.