Sui social si festeggia e si ringraziano personaggi come Roberto Boi, ex consigliere comunale e soprattutto ex assessore della giunta Lanfranco Principi (arrestato) e di un Comune sciolto per infiltrazioni mafiose
Aprilia si è fermata un istante, giovedì 16 ottobre 2025. Quel giorno il Consiglio di Stato ha spento le ruspe a Sant’Apollonia, accogliendo l’appello cautelare dei cittadini e imponendo che la res sia mantenuta integra fino al giudizio di merito: periculum in mora, rischio di alterazioni irreversibili, e trasmissione al TAR per l’udienza quanto prima. È scritto nero su bianco.
Non è un cavillo: è la fotografia di un progetto spinto col pilota automatico, autorizzato con PAUR a giugno e che ha subito messo in moto la macchina degli affaristi e dei concorrenti (la maggior parte non in regola neanche con gli impianti) per impedire alla Frales di portare a termine un progetto necessario per il territorio. I fatti, almeno per il momento, gli danno ragione e questo rende la vicenda surreale se si torna indietro nel tempo e si inquadrano nomi e azioni di questi ultimi anni tant’è che, per incanto: cantiere sospeso, interessi contrapposti da bilanciare sul serio, e carte da rivedere.
Chi fa finta di parlare “a nome della città”
Colpisce l’euforia di alcuni “volti noti” che oggi si intestano la vittoria del popolo. In testa Roberto Boi, consigliere ed ex assessore, che sui social ringrazia i comitati e arringa il paese. Ma una domanda è dovuta: è credibile che il testimonial della “comunità che si rispetta” sia proprio chi ha governato in amministrazioni finite sotto indagini pesanti della DDA, con l’arresto del sindaco Lanfranco Principi e la città sciolta per mafia e messa in mano al commissario?
Né si può far finta che in questi mesi lo stesso Boi non sia stato protagonista di scontri pubblici e risse verbali nelle assemblee sulla discarica. È tutto agli atti delle cronache locali. Che oggi si ripresenti come garante dell’“interesse generale” è quanto meno stonato. (Latina Tu)
La proponente è Frales s.r.l.. E Frales, per ammissione pubblica, è controllata dal Gruppo MTS. Il Gruppo MTS è riconducibile a Fabio Altissimi, imprenditore e titolare di Rida Ambiente: non lo diciamo noi, ma atti e cronache che negli anni parlano esplicitamente di “MTS del gruppo Altissimi”, oltre alle stesse dichiarazioni di Altissimi sul controllo MTS-Frales. Questo assetto reale degli interessi è l’unico punto di partenza serio per discutere, al netto delle etichette comode.
Non c’è stata inchiesta sui rifiuti o sulla politica dove, all’interno delle ordinanze vergate e firmate da magistrati ordinari o distaccati alla DDA, ci siano tracce di strategie, complotti e tentativi di corruzione per danneggiare e/o ostacolare le attività dell’imprenditore pontino Fabio Altissimi.
Il contesto politico-giudiziario? Devastante
Mentre a Sant’Apollonia si spingeva sull’acceleratore, la politica del territorio deragliava. Comune sciolto per mafia; Commissione straordinaria insediata; e in Regione, Enrico Tiero – che sulla materia rifiuti ha messo becco non poche volte – è finito oggi ai domiciliari per corruzione nell’inchiesta della Procura di Latina (contestazioni da accertare, certo; ma il segnale istituzionale è chiarissimo). Non è folklore: è affidabilità pubblica che evapora. L’atteggiamento del consigliere regionale e le intercettazioni telefoniche con il titolare dell’azienda Refecta, Francesco Traversa, sono coincidenze a dir poco imbarazzanti. Così come è imbarazzante e, probabilmente uno dei motivi che hanno spinto il Gip per l’arresto, quella fatturina pagata dalla regione Lazio a Refecta di oltre 60mila euro.
Burocrazia, comitati e “professionisti dell’indignazione”
Il provvedimento del Consiglio di Stato non è la vittoria di un clan contro un altro: è l’invito a rifare i compiti, bene e alla luce del sole. E qui arriva il nodo: i comitati. Se ti affidi a un soggetto politico come Roberto Boi, che ha fatto parte delle stagioni amministrative finite sotto il fuoco incrociato delle inchieste, stai scegliendo un testimonial imbarazzante, poco credibile e politicamente disgustoso. La partecipazione civica è sacra quando è libera da rendite di posizione; quando diventa passerella per certi personaggi che tornano alla carica cercando visibilità sperando che il “torbibo passato amministrativo” sia cancellato, indebolisce la causa.
Cronologia essenziale
1 – Avvio e riattivazione degli iter autorizzativi sull’area di Sant’Apollonia. Crescono le opposizioni dei residenti e le osservazioni tecniche.
2 – La Regione Lazio rilascia il PAUR per la discarica; Frales s.r.l. (Gruppo MTS) ottiene il via libera amministrativo e avvia il cantiere.
(Nota: le valutazioni espresse sono opinioni politiche e civiche fondate su atti e cronache pubbliche. Le persone citate godono della presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva.)
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