Addio a Fabio Iacobucci, il “Vichingone” dal cuore d’oro: Soriano nel Cimino piange un genio creativo

SORIANO NEL CIMINO – Profondo cordoglio a Soriano nel Cimino per la scomparsa di Fabio Iacobucci, stroncato a soli 46 anni da una malattia che lo aveva colpito un anno fa e che non gli ha lasciato scampo.

Originario di Roma ma da tempo residente nel paese, Fabio era conosciuto e stimato per il suo talento straordinario di visual designer e grafico. Un artista vero, capace di dare forma ai sogni altrui con la sua creatività e sensibilità.

Tra le sue creazioni più note, il logo del “Fantasy Castle”, che sulla propria pagina ufficiale lo ha ricordato con parole di profonda commozione: “Con il cuore colmo di tristezza oggi salutiamo una persona che è stata parte integrante del nostro sogno. Salutiamo un amico, un compagno di viaggio, una persona buona. Le parole sono nulla davanti a momenti così dolorosi. Scegliamo di salutarti con il logo che tu stesso hai creato, ricordando la bella persona che eri. Grazie per il tempo. Ciao Fabio”.

Amato da tutti e conosciuto affettuosamente come “Il Vichingone”, Fabio era un gigante dal cuore gentile, un amico capace di unire le persone con il sorriso, la parola e una presenza autentica.

Sui social sono tantissimi i messaggi di affetto e dolore. Uno in particolare, tra i più sentiti, ricorda la sua forza e la sua umanità durante la malattia: “È surreale parlarti sapendo che è la prima volta che non risponderai. Sei sempre stato tu l’amico dalle tante parole, l’ascoltatore empatico, il guerriero nordico che ha affrontato ogni prova con coraggio. Anche quando la malattia ti ha tolto la voce e la forza, ci hai insegnato che la vita è bella, che la felicità si nasconde nelle piccole cose: una pizza, una partita, una canzone, un sorriso”.

Negli ultimi mesi, Fabio aveva saputo trasmettere a chi gli stava vicino una grande lezione di vita: la ricchezza autentica è nell’amore e nella semplicità.

Le sue ultime parole agli amici racchiudono perfettamente ciò che è stato: “Vi servo io, è sempre stato così! Serve il Vichingone”.