Mistero sulla scomparsa del nome dell’associazione che per anni ha reso fruibile il luogo
Civitavecchia – Nella nuova convenzione sulle Terme di Traiano manca un nome importante: quello della Pro Loco, l’associazione che da oltre vent’anni si occupa dell’apertura e della valorizzazione del sito archeologico.
Il recente accordo, approvato dalla giunta comunale e siglato con la Direzione Regionale Musei del Lazio del Ministero della Cultura, affida in uso gratuito il complesso alla struttura ministeriale, ma non fa alcun riferimento al rapporto in essere con la Pro Loco. Un’assenza che sorprende, considerando che il contratto stipulato nel 2003 – rinnovato automaticamente ogni tre anni – risulta valido fino a febbraio 2027.
Proprio grazie all’intervento della Pro Loco, le Terme erano tornate a vivere dopo anni di chiusura e abbandono: fu una delibera comunale del 2002, sotto l’amministrazione De Sio, a riaprire l’area al pubblico. Oggi, però, questo lungo impegno non trova spazio nella nuova convenzione, creando quello che appare come un vuoto amministrativo.
La vicenda si inserisce in un contesto già complesso di accordi e competenze non sempre chiariti. Già la convenzione del 2018 tra Comune e Soprintendenza non era mai stata pienamente attuata, anche perché il formale passaggio di gestione dal Demanio non risultava completato. Ora, con l’intesa quinquennale firmata con la Direzione Musei, il quadro si complica ulteriormente.
Intanto, sul sito archeologico sono partiti i lavori del progetto “Caput Mundi – Next Generation EU per grandi eventi turistici”, finanziato con fondi del Pnrr. L’intervento, che dovrà concludersi entro giugno 2026, prevede il restauro e il consolidamento delle coperture, in particolare del frigidario, della sala retrostante e del Lazzaretto nel porto storico.
Un’opera di grande rilievo, ma che comporta la chiusura temporanea di oltre metà dell’area archeologica, compresa la sezione monumentale di epoca imperiale e repubblicana. La Pro Loco, nonostante tutto, continua a garantire la fruibilità residua del sito, organizzando percorsi alternativi di visita, gestendo i flussi turistici e limitando i disagi dovuti al cantiere.
Un impegno che rende ancora più evidente la sua assenza nella nuova convenzione. Nel 2020, sotto l’amministrazione Tedesco, proprio la Pro Loco era tra i firmatari di un protocollo con Comune e Fondazione Cariciv per rilanciare la cultura cittadina e avviare l’iter Unesco delle Terme.
Resta ora da capire se l’attuale amministrazione intenda riconoscere formalmente il ruolo dell’associazione nel futuro assetto del complesso termale.