Civitavecchia – Marina Yachting, una partita che sa di passato

Con il nuovo varco del porto di Civitavecchia, il progetto appare ormai superato e alquanto inutile. E intanto si continua a perdere tempo

CIVITAVECCHIA – Dopo anni di carte, ricorsi e ripartenze, si riaccende la pratica del Marina Yachting, il progetto pensato per ridisegnare il porto storico attorno al Forte Michelangelo.

Il Comune, con atto del 13 ottobre firmato dal sindaco Marco Piendibene, ha convocato la Conferenza dei Servizi istruttoria per esaminare le istanze di concessione demaniale marittima dell’approdo turistico. Una riapertura che arriva però fuori tempo massimo: con il nuovo varco del porto operativo, le priorità e i flussi sono cambiati e l’opera appare oggi priva di reale funzione.

La conferenza – semplificata e in modalità asincrona – coinvolge Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Ministero dell’Ambiente, Demanio, Regione Lazio, AdSP, Capitaneria, Asl Rm4 e Soprintendenza. Obiettivo: controllare completezza dei progetti e regolarità degli atti prima della fase decisoria. Un iter impeccabile sulla carta, ma che rischia di certificare un progetto nato per un porto che non esiste più nelle sue dinamiche attuali.

Sul tavolo restano due proposte concorrenti:

  • Porto Storico Srl: 30 anni di concessione su 72mila mq tra aree e specchi acquei;

  • Roma Marina Yachting Srl: oltre 107mila mq per 40 anni.

Entrambe puntano su un porto turistico “alto di gamma”, con pontili e servizi per la nautica da diporto. Ma il nuovo assetto degli accessi portuali e dei flussi cittadini rende discutibile la domanda stessa a cui il progetto avrebbe dovuto rispondere.

A complicare il quadro c’è il ricorso al Tar del Lazio di Porto Storico Srl contro l’Autorità di Sistema Portuale sulle modalità istruttorie e la pubblicazione delle domande: l’ennesimo contenzioso di una vicenda che, dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 2023, è ripartita da zero senza però aggiornare gli obiettivi alla realtà attuale.

Il Comune, pur con il giudizio pendente, avvia la conferenza «per non bloccare», ma di fatto prolunga un’agonia amministrativa.

Le amministrazioni potranno chiedere integrazioni fino a lunedì 28 ottobre; entro il 28 gennaio 2026 dovranno esprimere le proprie determinazioni. Scadenze che suonano come l’ennesimo rinvio su un progetto che, nel frattempo, è stato superato dai fatti: il nuovo varco ha ridisegnato percorsi, esigenze e priorità. Continuare a inseguire il Marina Yachting senza un ripensamento complessivo rischia di essere, ancora una volta, tempo perso.