Torna l’ora solare, stanotte lancette indietro di un’ora

La Spagna ha intanto riacceso la volontà di eliminare il doppio cambio stagionale e ora se ne tornerà a discutere in Europa

ITALIA – Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre torna l’ora solare. Alle 3 del mattino le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora, riportando l’orario alle 2. Per chi usa smartphone, computer e dispositivi digitali non sarà necessario intervenire: l’aggiornamento avverrà automaticamente.

Il ritorno all’ora solare segna la fine dei sette mesi di ora legale, durante i quali, secondo i dati di Terna, l’Italia ha risparmiato oltre 90 milioni di euro grazie a un minor consumo di energia elettrica di circa 310 milioni di kWh, l’equivalente del fabbisogno medio annuo di 120 mila famiglie. Questo risparmio ha anche evitato l’emissione in atmosfera di circa 145 mila tonnellate di CO₂.

Dal 2004 al 2025, il passaggio all’ora legale ha permesso al Paese di ridurre i consumi per oltre 12 miliardi di kWh, con un beneficio economico complessivo di 2,3 miliardi di euro.

Sul piano della salute, il cambio d’orario porta almeno un vantaggio immediato: un’ora di sonno in più. “Sessanta preziosi minuti di riposo possono ridurre i livelli di cortisolo e, con essi, i rischi legati allo stress come infarti e disturbi cardiovascolari”, spiega Piero Barbanti, neurologo e direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele di Roma.

L’ora solare resterà in vigore fino all’ultimo weekend di marzo, quando nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo 2026 tornerà l’ora legale.

Intanto, resta ferma da anni la proposta dell’Unione Europea di abolire il doppio cambio stagionale. Avanzata nel 2018, aveva raccolto 4,6 milioni di risposte nella consultazione pubblica: oltre l’80% dei partecipanti si era espresso a favore della sua eliminazione, con una leggera preferenza per l’ora legale permanente. Tuttavia, il dossier è rimasto bloccato al Consiglio UE, complice la pandemia e le successive emergenze internazionali.

“La proposta è ancora sul tavolo – ha ricordato una portavoce della Commissione europea – ma ora la decisione spetta agli Stati membri”. La Spagna ha annunciato di voler riaprire la discussione, segno che il tema del tempo, almeno in Europa, non è ancora del tutto archiviato.