Prossimo passo il nuovo comitato di gestione e i “tutor” in veste di segretario generale
CIVITAVECCHIA – Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato i decreti che designano i nuovi presidenti di otto Autorità di Sistema Portuale.
Un tassello fondamentale per la governance degli scali italiani, che però arriva in un clima politico tutt’altro che sereno.
Mentre il Mit annuncia con soddisfazione il completamento del quadro istituzionale, nei palazzi romani la partita si è già spostata altrove: la corsa alle poltrone dei comitati di gestione e alla scelta del segretario generale. Un terreno dove, secondo fonti parlamentari, si stanno addensando pressioni, trattative sotterranee e un crescente attivismo dei “professionisti delle nomine”, segno che la battaglia politica non si chiude certo con i decreti firmati.
Le nuove presidenze riguardano:
- Francesco Benevolo, AdSP Mare Adriatico centro-settentrionale
- Giovanni Gugliotti, AdSP Mar Ionio
- Davide Gariglio, AdSP Mar Tirreno settentrionale
- Raffaele Latrofa, AdSP Mar Tirreno centro-settentrionale
- Eliseo Cuccaro, AdSP Mar Tirreno centrale
- Matteo Gasparato, AdSP Mare Adriatico settentrionale
- Paolo Piacenza, AdSP Mari Tirreno meridionale e Ionio
- Domenico Bagalà, AdSP Mare di Sardegna
Dal Ministero si sottolinea che «con queste nomine il governo ribadisce la volontà di rafforzare il sistema portuale italiano, infrastruttura chiave per logistica e competitività, evitando stalli amministrativi e garantendo continuità operativa». Una narrazione istituzionale che però si scontra con il fermento politico parallelo che si sta intensificando proprio attorno agli organismi decisionali interni alle Autorità.
Sul fronte delle reazioni politiche, arriva il commento del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che esprime «congratulazioni a Raffaele Latrofa», definendo la sua nomina una scelta «che premia competenza e visione strategica». Parole che si inseriscono in un contesto dove ogni investitura sembra avere un peso che va ben oltre il semplice profilo tecnico, diventando parte di un mosaico di equilibri e rivendicazioni interne alla maggioranza.

