Diversi i temi toccati: dal controllo di vicinato, ai presidi fissi di polizia urbana
VITERBO – Sicurezza urbana, la sindaca Chiara Frontini interviene all’annuale assemblea dell’Anci che si è svolta a Bologna.
“La sicurezza urbana è un tema centrale nell’agenda dei sindaci e di questa assemblea Anci ed è una delle priorità su cui siamo chiamati a rispondere ogni giorno attraverso azioni, misure strutturali, misure contingibili e urgenti. E per quanto si possa dire che il tema della sicurezza è una competenza che non sta in premessa in capo ai sindaci, dobbiamo ammettere che sono proprio i sindaci i primi a cui i cittadini si rivolgono“.
Questi sono solo alcuni dei concetti illustrati dalla sindaca Chiara Frontini durante il suo intervento questo pomeriggio all’assemblea annuale Anci presso i padiglioni espositivi di BolognaFiere nell’ambito del panel Un nuovo patto per la sicurezza urbana, moderato dalla giornalista Myrta Merlino, e a cui sono intervenuti anche il sindaco di Bari Vito Leccese, il vicesindaco di Chiuduno e vicepresidente Anci Stefano Locatelli, il sindaco di Mantova e vicepresidente Anci Mattia Palazzi, la sindaca di Genova Silvia Salis e il sindaco di Catania Enrico Trantino.
La sindaca Frontini si è poi soffermata sul protocollo di controllo di vicinato, sui presidi fissi della polizia locale nei luoghi sensibili della città, sulle operazioni ad alto impatto per sgomberare gli occupanti abusivi nelle case popolari, sulla formazione degli agenti di polizia locale per l’utilizzo di droni, sull’efficientamento dell’illuminazione pubblica con telecamere integrate, e, non ultimo, sul capillare sistema di videosorveglianza.
“Nonostante tutti gli interventi messi in campo dai comuni – aggiunge la sindaca – la domanda di sicurezza da parte dei cittadini permane e gli uomini e le donne in campo non sono mai abbastanza. Oggi va data una risposta di sistema perché il problema è generalizzato e ovunque anche nelle città medie e medio piccole“.
La sindaca Frontini si è poi addentrata e ha richiamato alcune delle proposte che lo scorso luglio l’Anci ha presentato al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Sarebbe utile far accedere alcuni agenti di polizia locale al centro di elaborazione dati interforze: significherebbe ridurre i tempi di identificazione in caso di assenza di documenti. Abbiamo necessità di assumere stabilmente agenti di polizia locale oltre il tetto dei vincoli di spesa del personale”.
E qui la proposta della sindaca di Viterbo, città che ospita da decenni scuole di formazione militare, e dove l’identità militare è molto forte: “Andrebbe riqualificato il concetto di definizione di siti e obiettivi sensibili. Noi abbiamo oltre 3000 divise in città ed è assurdo che non si possa attingere a queste forze che sono sul territorio per rispondere alla domanda di sicurezza dei cittadini”.
In chiusura la sindaca Frontini ha ribadito l’importanza di discutere in maniera diretta della tematica della sicurezza urbana in un contesto come quello dell’assemblea annuale Anci. “L’argomento deve essere prioritario nell’agenda politica, a prescindere dall’orientamento dei vari sindaci: non c’è destra o sinistra su questo argomento che ormai interessa tutti. Per questo chiediamo al governo una risposta di sistema, non localizzata. Le città medie manifestano la stessa domanda di sicurezza da parte dei cittadini delle città metropolitane: questo non può più essere ignorato“.

