Tuscia – Nocciole, Coldiretti lancia l’allarme: “Perdite gravissime, aziende allo stremo”

TUSCIA – Il comparto corilicolo del Lazio vive uno dei momenti più critici degli ultimi anni: il raccolto 2025 registra crolli superiori al 70%, con aziende — soprattutto biologiche — che in alcune zone denunciano addirittura perdite totali. Di fronte a un quadro definito “insostenibile”, Coldiretti Lazio ha richiesto un incontro urgente all’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Righini.

“La situazione è drammatica — afferma il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri —. Serve immediatamente un confronto con l’assessorato. Il riconoscimento dello stato di calamità, prima a livello regionale e poi nazionale, è fondamentale per avviare un percorso che porti a un fondo destinato ai ristori. I produttori sono al quarto anno consecutivo di difficoltà e non possono più resistere”.

Il settore, considerato tra i più strategici dell’agroalimentare laziale, solo nella Tuscia movimenta oltre 120 milioni di euro di fatturato, con 27 mila ettari coltivati e una produzione che in condizioni normali supera le 45 mila tonnellate annue.

“Il Tavolo tecnico attivato dalla Regione e gli studi avviati con l’Università della Tuscia sono passi positivi — aggiunge Granieri — ma non sufficienti. Siamo davanti all’ennesima annata senza reddito: molte aziende non hanno più margini per andare avanti”.