Continuano ad accumularsi sui social e sono già migliaia le persone che con un messaggio o un semplice cuore spezzato hanno voluto salutare per un’ultima volta il “forbiciaro” della Pizzeria del Ghetto
Civitavecchia continua a stringersi attorno alla famiglia di Simone Pampinella, scomparso prematuramente lo scorso sabato. La data dei funerali non è ancora stata resa nota, ma il flusso di affetto e di testimonianze di vicinanza non accenna a fermarsi: sono ormai migliaia i messaggi pubblicati sui social, inviati privatamente ai familiari o affidati alle bacheche delle attività del centro.
La città sta vivendo ore di commozione profonda. La notizia della morte di Simone, titolare della storica Pizzeria del Ghetto, ha colpito duramente una comunità che in lui vedeva non solo un professionista stimato, ma un volto familiare, parte di un modo di vivere e ritrovarsi che appartiene a intere generazioni di civitavecchiesi.
Molti dei messaggi ricordano il suo sorriso, la gentilezza, la capacità di accogliere tutti con una parola buona. Altri riportano alla memoria un pezzo di storia condivisa: le vasche al Viale, i pomeriggi al Mammuth, la generazione del Game City e del Fun House, quella Civitavecchia degli anni ’80 e ’90 che “si conosceva tutta”, anche senza essersi mai presentati davvero.
Tra le testimonianze più toccanti ci sono quelle dei coetanei con cui Simone è cresciuto, dei colleghi del settore della ristorazione, dei clienti di sempre e delle nuove famiglie che negli anni hanno fatto della sua pizzeria un luogo di tradizione e continuità.
«Un sorriso come il tuo vivrà sempre con noi», scrive qualcuno. «Non mi do pace, non riesco a crederci», dice un altro messaggio. E ancora: «Siamo cresciuti con la tua pizza e la tua forza».
Anche gli esercenti del centro hanno voluto far sentire la loro vicinanza. Dalla Pizzeria Evergreen, ad esempio, è arrivato un messaggio corale: «La passione per l’arte culinaria ci unisce al di là delle insegne. Oggi salutiamo un collega e un professionista. Che la terra ti sia lieve».
Intanto i familiari – la mamma, il fratello, i figli, la compagna e tutti gli affetti più stretti – continuano a essere circondati da un’ondata di solidarietà che non si spegne. «Andare avanti sarà difficile», scrivono in molti, «ma Simone vivrà per sempre in ognuno di noi».
Civitavecchia perde un suo figlio, uno dei volti più riconoscibili della città vecchia, un riferimento affettivo prima ancora che commerciale.
In attesa della comunicazione ufficiale sui funerali, la comunità continua a radunarsi nel ricordo, lasciando messaggi, fiori, fotografie e pensieri che testimoniano quanto Simone fosse parte integrante del tessuto sociale cittadino.
La città rimane in silenzio, ma non da sola: quel silenzio è fatto di migliaia di voci che, tutte insieme, stanno accompagnando Simone nel suo ultimo viaggio.
Tragedia a Civitavecchia: morto il 40enne Simone Pampinella, storico pizzaiolo del Ghetto

