Tarquinia – Amministrazione sempre più in crisi: Andreani verso il PD, Cesarini guarda all’opposizione

TARQUINIA – A Tarquinia continuano ad agitarsi le acque della politica locale.

Le tensioni interne all’amministrazione, già evidenti da settimane, sembrano ora sfociare in veri e propri movimenti di rottura. Le ultime nomine e i malumori diffusi suggeriscono un quadro fragile, in cui la tenuta della maggioranza è sempre più incerta.

La recente nomina di Roberta Piroli, espressione del Movimento 5 Stelle, alla carica di assessora, non è riuscita a placare il clima di instabilità. La scelta, infatti, pare aver soddisfatto solo una parte della maggioranza, lasciando irrisolti i nodi politici che da tempo affliggono il Comune. Più che segnare un passo in avanti, la nomina sembra aver accentuato le divergenze tra i gruppi che sostengono l’attuale amministrazione.

A complicare ulteriormente la situazione ci sarebbe il possibile “trasferimento” verso il Partito Democratico di Andrea Andreani, anch’egli assessore e membro del M5S. La notizia, se confermata, avrebbe un impatto forte sull’equilibrio interno, sancendo un nuovo cambio di alleanze all’interno del gruppo di governo. La migrazione di esponenti pentastellati verso il PD (sebbene non inedita a livello nazionale) in un contesto locale come quello tarquiniese rappresenterebbe un segnale politico di grande rilievo.

Il malcontento non si limita agli assessori. Anche in consiglio comunale la situazione appare delicata. Ernesto Cesarini, tra i più critici nei confronti dell’operato dell’amministrazione, potrebbe scegliere di staccarsi dalla maggioranza e passare all’opposizione. Una mossa che ricalcherebbe quella di Piero Rosati, già approdato tra i banchi opposti dopo la controversa estromissione dell’ex assessora Monica Calzolari. L’episodio, lontano dall’essere dimenticato, ha rappresentato uno spartiacque nella percezione interna della gestione politica, alimentando sfiducia e sospetti.

Se questi scenari dovessero concretizzarsi, l’attuale giunta si troverebbe ad affrontare non solo un problema numerico, ma anche un evidente problema di coesione politica. In un contesto amministrativo in cui le priorità dei cittadini richiederebbero compattezza e visione condivisa, Tarquinia rischia di assistere a un progressivo sgretolamento della maggioranza.

Ad oggi, nessuna conferma ufficiale è stata diffusa e le posizioni dei protagonisti restano oggetto di rumor e indiscrezioni. Tuttavia, la percezione pubblica è chiara: la città vive un clima di instabilità, dove decisioni e strategie interne sembrano sempre più guidate da equilibri fragili e interessi di partito.