Omicidio Pasolini, nuova richiesta alla Procura di Roma per riaprire il caso: “L’assassino non era solo”

ROMA – A quasi cinquant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, ucciso a Ostia il 2 novembre 1975, arriva un nuovo tentativo di riaprire l’inchiesta. In Procura a Roma è stata infatti depositata un’ulteriore istanza per rimettere mano al fascicolo, definitivamente archiviato nel 2015.

L’iniziativa è dell’avvocato Stefano Maccioni, che agisce per conto dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, del regista David Grieco e dello scrittore ed editore Giovanni Giovannetti. La richiesta – spiegano i promotori – si basa su una serie di elementi ritenuti meritevoli di approfondimento: tra questi, anche materiale video dell’epoca fornito dalla Rai e una nuova analisi complessiva delle informazioni raccolte nel corso degli anni.

Secondo i firmatari, la lettura congiunta dei dati porterebbe a un punto fermo: Pino Pelosi non sarebbe stato da solo la notte dell’omicidio. Di qui la necessità, sostengono, di chiarire chi potesse essere presente insieme a lui sulla scena del delitto.

La stessa Procura di Roma, nel 2023, aveva già respinto una precedente istanza volta a riaprire le indagini. Il nuovo deposito tenta ora di rilanciare l’attenzione su uno dei casi più controversi della storia giudiziaria italiana.