Riceviamo e pubblichiamo la nota congiunta dei consiglieri di opposizione presso il consiglio regionale dell”Umbria – “Quanto sta emergendo in queste ore sulla riorganizzazione di Unicoop Etruria, risultato della fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno, rappresenta un’emergenza sociale, economica e territoriale per l’Umbria sulla quale agire immediatamente. Ed è ancora più grave perché il piano di fusione delle due cooperative era noto già dal dicembre 2024, mentre nel febbraio 2025 l’assessore De Rebotti rassicurava tutti affermando che ‘si tratta di un processo di fusione e non di una crisi aziendale’. A luglio 2025, infine, abbiamo approvato in Aula una mozione del centrodestra che chiedeva alla Giunta di aprire un tavolo di confronto con la nuova dirigenza di Unicoop Etruria, coinvolgendo le sigle sindacali e i Comuni umbri. Che cosa ha fatto la Regione Umbria in questo anno? Come mai non hanno monitorato gli sviluppi della fusione? Possibile che Giunta regionale e assessore competente non sapessero di quanto sarebbe avvenuto?
Secondo le informazioni fornite dai sindacati, il piano aziendale di Unicoop Etruria prevederebbe la riduzione di personale delle due sedi amministrative di Vignale Riotorto e Castiglione del Lago, per complessive 180 unità, mentre per la rete commerciale è stata annunciata la dismissione di 24 punti vendita (di cui 10 in Umbria), per circa 340 dipendenti complessivi. Le possibili cessioni a terzi riguardano 6 punti vendita ex Coop Centro Italia, 6 ex Unicoop Tirreno e ben 12 della rete Superconti Supermercati. Tra gli esercizi umbri che rischiano la chiusura figurano Perugia–San Sisto, Bastia Umbra, Tavernelle, Cannara e dei punti vendita Superconti di Amelia, Perugia via Settevalli, Todi, Acquasparta e due di Terni, con un impatto pesantissimo sulle comunità locali.
Di fronte a un quadro così delicato stupisce e preoccupa l’atteggiamento silente della Regione Umbria che avrebbe dovuto già da un anno seguire la fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno, monitorare gli scenari occupazionali e pretendere chiarezza dall’azienda. L’assessore allo sviluppo economico De Rebotti, lo scorso febbraio, rispondendo ad una interrogazione in consiglio regionale aveva assicurato di avere ‘notizie confortanti’ e che la fusione ‘non era una crisi aziendale’. Al tempo assicurava che non risultavano richieste di ammortizzatori sociali, sottolineando impegni chiari da parte delle cooperative sul fronte occupazionale e che il processo era oggetto di monitoraggio. Inoltre, nel successivo mese di luglio l’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la mozione del centrodestra relativa all’istituzione di un tavolo di confronto sull’evoluzione del processo di fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno in Unicoop Etruria, atto che è stato votato da tutti i gruppi consiliari, compresi quelli di maggioranza. Cosa è stato fatto da quel momento? Oggi la situazione è esplosa e ricade interamente sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie.
Annunciamo la richiesta di convocazione urgente presso la II Commissione Consiliare, dei vertici della Unicoop Etruria, delle organizzazioni sindacali e dell’assessore regionale allo sviluppo economico De Rebotti, affinché vengano chiariti i contorni del piano industriale, le prospettive occupazionali e le misure che la Regione intende mettere in campo per scongiurare licenziamenti, cessioni e chiusure”.

