CIVITAVECCHIA – Il Polo di Civitavecchia dell’Università degli Studi della Tuscia ha ospitato il Global Studio Italiano, del World Circular Economy Forum 2022, organizzato da African Circular Economy Alliance.
L’evento ha riunito studiosi e operatori di economia circolare a livello mondiale, per la prima volta in Africa, coinvolgendo sedi da diverse parti del mondo. La giornata svolta in contemporanea da Civitavecchia, è stata coordinata da Enrico Maria Mosconi e dal suo team, che hanno affrontato i diversi approcci della transizione circolare.
Dopo i saluti istituzionali del Direttore di Dipartimento di Economia, Ingegneria, Società e Impresa, Tiziana Laureti e del delegato del rettore all’internazionalizzazione, Simone Severini, Mosconi ha aperto il convegno internazionale con una riflessione sull’importanza del confronto sul tema dell’economia circolare non soltanto a livello intersettoriale ma anche a livello geografico a testimonianza di come la transizione verso un’industria verde, pulita e circolare possa essere possibile impiegando un approccio multisettoriale e multiculturale.
Il primo intervento affidato a Giacomo Branca, docente Unitus, che ha parlato dei progetti e delle politiche ambientali e dei programmi di investimento nelle filiere agro-alimentari in Africa.
A seguire, Angelo Salsi, professore incaricato Unitus , già direttore di dipartimento al Climate, Infrastructure and Environment Executive Agency, che ha ribadito l’importanza e le opportunità che hanno i fondi europei per la sostenibilità, in particolare i progetti Life, come strumenti fondamentali per l’ambiente. La parola è passata poi a Claudia Brunori, Vice Direttrice per l’Economia Circolare del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di ENEA, che ha affrontato le criticità strategiche per la simbiosi industriale per poi approfondire le attività di eccellenza svolte dall’ente di ricerca nell’ambito dell’economia circolare.
A seguire l’intervento di Pino Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, professore incaricato nella laurea Magistrale presso il Polo Universitario Unitus, che ha parlato dei fattori strategici e delle prospettive della blue economy, nuova branca dell’economia circolare per il mare. Roberta Cimmaruta, docente del dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Ateneo, ha focalizzato il suo intervento sull’approccio delle scienze dell’ecologia al mar Mediterraneo, esponendo alcune ricerche e potenziali applicazioni in prodotti innovativi ricavati dai rifiuti.
L’approfondimento è continuato con Chiara Perelli che ha esposto le tematiche e le attività di ricerca confluite in progetti internazionali in paesi africani legati all’economia circolare e Marco Marconi, docente Unitus, che ha tenuto una relazione sull’ eco-design, per la progettazione a monte di un processo circolare.
Gli studenti internazionali presenti hanno voluto esprimere il loro interesse accademico su tematiche e sfide specifiche per la circular economy e l’eco-innovazione dei loro Paesi di origine.
“Siamo tutti collegati – ha affermato Enrico Maria Mosconi- questo evento di caratura mondiale conferma che l’approccio per lo sviluppo della circular economy non può prescindere da un ambiente di formazione multiculturale, un punto di partenza per una Università, come la Tuscia, che oggi si affaccia sul Mediterraneo”. Il docente ha concluso il suo intervento ringraziando i dottorandi e tutto lo staff del Polo. Il Polo Universitario svolge la sua attività presso il Consorzio Università per Civitavecchia dove operano in sinergia i suoi partner, Comune di Civitavecchia, Fondazione CaRiCiv e Università degli Studi della Tuscia.