LATINA – Materassi sudici, spazzolini sporchi in bagno, prese elettriche divelte, buchi nei muri e odore nauseante nella casa impregnata d’umidità. Per questi motivi una donna di Latina, invalida e malata oncologica, è arrivata al punto di preferire la sua auto per vivere. Una decisione dettata dalle condizioni malsane dell’appartamento, un ex locale tecnico situato all’ultimo piano di una palazzina di proprietà dell’ente municipale che si trova alle porte di Latina Scalo e che la donna non è in grado di sistemare, non avendo le possibilità economiche: le è stato consegnato così come i vecchi beneficiari lo hanno lasciato, a sue dire in uno stato pietoso, sia dal punto di vista igienico che strutturale. Nonostante il Comune le abbia concesso in tempi rapidi un alloggio pubblico dopo essere stata sfrattata dalla vecchia abitazione.
“Ho delle patologie che non mi consentono di vivere in quelle condizioni, ma il giorno della consegna sono stata messa alle strette, l’alternativa era arrangiarmi. Non possono neppure portare i miei mobili, perché il soffitto è troppo basso, credo che in origine quel piano non fosse abitabile e non è coibentato. Comunque in quella casa non ci posso stare, ho deciso di dormire in auto anche se fa troppo freddo di notte». Alla donna, dopo aver ricevuto lo sfratto, i servizi sociali hanno prospettato la soluzione dell’alloggio a Latina Scalo, di proprietà del comune, poiché di case popolari non ci sarebbe disponibilità. “Quella casa però si trova nelle stesse condizioni in cui è stata lasciata da chi c’era prima, ai servizi sociali mi hanno detto che per i lavori c’è da aspettare e devo adattarmi. Ma non ce la faccio così».