Poche presenze in più in un’annualità che avrebbe dovuto registrare tutta la voglia di tornare a viaggiare del post restrizioni pandemiche
VITERBO – Stati Generali sul turismo. Se ne è parlato ieri in sala Regia, nell’incontro “Lo sviluppo turistico del territorio: un incontro con gli attori locali”, alla presenza della sindaca Chiara Frontini, l’assessore allo sviluppo economico e turismo Silvio Franco e in veste di moderatrice la consigliera Alessandra Croci, delegata alla via Francigena.
Ad ascoltarli, operatori ed imprenditori turistici. Giubileo 2025, Viterbo Capitale Europea della Cultura 2033 e “Viterbo Cuore della Tuscia”, le tre sfide che l’amministrazione vorrebbe vincere, e sulle quali, è consapevole l’assessore Silvio Franco: “C’è molto da lavorare, bisogna presentarsi con contenuti e offerte di qualità per sedere al tavolo delle trattative“.
Poi si danno i numeri, nulla di eclatante rispetto al 2019, considerando due anni di chiusure coatte, il 2022 avrebbe dovuto essere “col botto”, invece appena 1000 le presenze in più, e pensare che solo il mercato ortofrutticolo natalizio ha accolto (secondo i loro numeri) 40 mila presenza ad acquistare insalata.
Agevolazioni per i turisti, maggiori servizi, tra cui: bagni pubblici, parcheggi, adeguata cartellonistica, creazione di specifici eventi tutto l’anno, tra le richieste degli addetti ai lavori.
“Abbiamo superato leggermente i numeri del 2019 per quanto riguarda gli ospiti, che nel 2022 sono stati 135mila (134mila nel 2019). I pernottamenti sono stati invece 212mila, il dato più alto mai registrato. Per ciò che riguarda la permanenza notiamo che i turisti si fermano a Viterbo per una media di 1,6 notti: un numero che non permette di riscontrare un deciso salto di qualità rispetto al passato“.
L’obiettivo di arrivare a 2, 8 notti di permanenza, come desidera Frontini, è ancora lontano, ma lei ha già pronte le strategie che promuovano identità e immagine della città. “Viterbo diventerà il traino della Tuscia”, il suo mantra.
b.f.