Un macchinario che garantisce prestazioni di elevato livello, con possibilità di ricostruzione di immagini multiplanari e tridimensionali
ACQUAPENDENTE – “Siamo estremamente soddisfatti per l’entrata in funzione della nuova TAC multistrato di ultima generazione presso l’ospedale di Acquapendente. Ciò rappresenta un essenziale miglioramento delle prestazioni sanitarie erogate da questo presidio, nonché una sua maggiore integrazione nel sistema sanitario territoriale, dal momento che l’intera rete ospedaliera del viterbese è stata dotata di eguali attrezzature di questo genere. Il tutto a vantaggio dei pazienti”.
Queste le parole di Alessandra Terrosi, sindaca di Acquapendente, in occasione dell’inaugurazione del nuovo strumento finanziato dalla Regione Lazio tramite fondi PNRR. Un macchinario che garantisce prestazioni di elevato livello, con possibilità di ricostruzione di immagini multiplanari e tridimensionali.
La cerimonia è avvenuta alla presenza del direttore generale facente funzioni della ASL Viterbo Antonella Proietti, del direttore dell’unità operativa Diagnostica per immagini Mariano Ortenzi, del direttore dell’unità operativa Medicina generale e coordinamento clinico Giovanni Valeri, degli assessori del Comune di Acquapendente Glauco Clementucci e Marcella Giuliani e del consigliere delegato alle materie sanitarie Massimo Pallotti.
Parallelamente al potenziamento dell’attuale ospedale di Acquapendente, sta andando avanti spedito l’iter amministrativo che porterà alla costruzione del nuovo complesso, progetto fondamentale per il territorio dell’Alta Tuscia e a cui stanno lavorando tutti i soggetti coinvolti.
“La nuova TAC – prosegue Terrosi – è inoltre un consistente passo avanti nell’intero processo di miglioramento del reparto radiologico, che ha già beneficiato di un nuovo ecografo e sarà presto fornito di una risonanza magnetica specifica per gli arti e di una nuova strumentazione per le radiografie. L’ospedale aquesiano è un punto di riferimento essenziale per venire incontro alle esigenze di tutti coloro che vivono in questa zona periferica, in attesa di realizzare la nuova struttura”.