ROMA – “Al peggio non c’è mai fine: quello che sta accadendo in Assemblea Capitolina costituisce una novità assoluta nella storia del Campidoglio. Ieri al momento della votazione per l’elezione del Garante delle persone private della libertà personale, la maggioranza, oramai lacerata, ha dovuto fare una verifica al suo interno, dando a ogni gruppo politico un modo diverso di votare, per poter riconoscere chi si esentava dal voto e quindi non consentiva di arrivare all’elezione del Garante” dichiarano in una nota congiunta Marco Di Stefano, capogruppo Udc- Forza Italia, Fabrizio Santori, capogruppo della Lega, e Giovanni Quarzo, capogruppo di Fratelli d’Italia.
“Sempre nella seduta di ieri, durante la discussione sui dipendenti della società Roma Servizi per la Mobilità” incalzano i capigruppo d’opposizione “la maggioranza, in spregio anche agli interessi dei lavoratori e all’importanza di garantire loro una stabilità lavorativa, ha fatto mancare il numero legale. E oggi, riuniti in seconda convocazione – quando dunque erano sufficienti sedici consiglieri per la validità della seduta -, dopo aver consentito il raggiungimento del numero legale grazie alla presenza dell’opposizione, e quindi l’inizio dei lavori, al momento della votazione sul primo ordine del giorno è venuta a mancare di nuovo la maggioranza, ormai in preda dopo il Congresso a una crisi interminabile”.
“I Romani non meritano questo” concludono i capigruppo, “meritano dei consiglieri comunali che facciano fino in fondo il loro lavoro per cui vengono pagati, e che vengano in aula e portino avanti le proposte che il loro sindaco Gualtieri presenta per le votazioni, nell’interesse della città”.