“I progetti della Regione Umbria saranno finanziati con oltre 2,1 mld di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e grazie ad una qualità progettuale precisa ed attuabile puntiamo ad intercettare quei fondi dei progetti nazionali o di altre regioni non realizzabili che dovessero essere riprogrammati e rendersi quindi disponibili”. Ad affermarlo Paola Fioroni Vicepresidente dell’Assemblea legislativa e responsabile del Dipartimento Economia della Lega in Umbria.
“La Presidente Tesei rispondendo oggi all’interrogazione sull’attuazione del PNRR in Umbria di cui sono prima firmataria – spiega Paola Fioroni – ha confermato che risultano già avviati ben 62 interventi per un totale di 567 milioni, un dato che conferma come l’Umbria sia tra le regioni più virtuose sia sul totale delle somme intercettate, ben superiori alla media nazionale, ma anche sotto il profilo dello stato di avanzamento dei progetti. La sfida maggiore del PNRR, infatti, come si evince anche dalle cronache nazionali di questi giorni, è ben nota e consiste nella realizzabilità dei progetti nei tempi previsti e la loro quindi concreta attuazione per evitare rimodulazioni da negoziare con la Commissione Europea”.
“Questa amministrazione ha saputo mettere in campo ciò che era mancato in Umbria sino al 2019 – continua la Vicepresidente Fioroni – ovvero quella capacità progettuale efficiente che partisse da una visione strategica ma che al tempo stesso avesse le caratteristiche della concretezza e della effettiva realizzabilità. I numeri declinati dal PNRR su scala regionale sono la testimonianza di tutto questo e della direzione in cui si sta muovendo la Regione”.
“Occorre evidenziare come 1,8 mld di euro sono a finanziamento di 200 progetti superiori al milione di euro nel solco di una progettazione strutturale ed ambiziosa che consenta la ripresa e l’accelerazione della nostra economia per superare le carenze storiche della nostra Regione – conclude Paola Fioroni. Ben 795 milioni sono destinati a finanziare le infrastrutture ed i collegamenti regionali ed uscire da un isolamento geografico che ci ha penalizzato per troppo tempo, 395 milioni per digitalizzazione, ricerca e sviluppo per affrontare le sfide cruciali di trasformazione che dovranno affrontare le nostre aziende, senza dimenticare i 225 milioni per scuole, asili ed edifici pubblici oltre ai 106 milioni per case della salute ed ospedali di comunità per rendere la nostra regione un luogo dove lavorare e crescere la propria famiglia”.