Accolta la richiesta della Lega. Alle 17 nella Basilica di San Flaviano l’ultimo saluto al “re della brace”. L’inchiesta intanto va avanti…
MONTEFIASCONE – La proposta di Fabio Notazio, esponente della Lega provinciale, e di molti cittadini è stata accolta. Proclamato per oggi, giorno dei funerali di Paolo Morincasa, il lutto cittadino.
La sindaca Giulia De Santis ne ha dato notizia sul suo profilo social nella tarda serata di ieri dopo che nell’arco della giornata si sono vissuti momenti di tensione legati all’improvvida quanto inopportuna ordinanza di “messa in sicurezza dei luoghi”.
Ieri mattina il figlio di “Paolino”, Daniele Morincasa, ha effettuato il doloroso riconoscimento del corpo del padre. Effettuata l’autopsia sul corpo del ristoratore anche se le lesioni fatali erano apparse da subito molto evidenti.
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Alle 17 si svolgeranno i funerali bella Basilica di San Flaviano dove sono attese centinaia di persone.
Sul fronte delle indagini, al momento, gli inquirenti si stanno concentrando sulla lettura delle carte. Dalla genesi della richiesta di ampliamento all’inizio dei lavori.
Come già scritto ieri, sono due i professionisti iscritti nel registro degli indagati. Al momento si tratta di un atto dovuto per consentire loro di farsi parte attiva nell’inchiesta.
Il progettista e direttore dei lavori, geometra falisco Luca Ferri, 56 anni, è assistito dall’avvocato Angelo Di Silvio e l’ingegnere che ha effettuato il calcolo delle opere, Stefano Frellicca, è difeso dall’avvocato Massimo Morcella.
Indagato anche “Caifa”, il titolare della ditta di scavi e movimentazione terra Adriano Menichelli, 66 anni, di Montefiascone, difeso dagli avvocati Lucio Belardinelli e Francesca Carnicelli.
Parti offese la vedova Paola Foschi e i figli Daniele ed Emanuela Morincasa, assistiti dall’avvocato Giuliano Migliorati, che ha nominato consulente di parte per l’esame autoptico il dottor Fabio Ricci.
Secondo le prime indiscrezioni sembrerebbe che ancora non fosse stato nominato il responsabile della sicurezza sul cantiere. Cantiere assai complesso perché è la parte più friabile del colle falisco.
Il ristorante che si affaccia sul lago di Bolsena, infatti, è appoggiato sulla parte finale del cono del vecchio e preistorico vulcano composta da lapillo. La mancanza di pareti di contenimento, di pali e puntellature ha provocato il crollo ma la parete continua a incutere terrore. Il caldo sta asciugando il terreno e il rischio che la frana possa ancora muoversi è molto alto.
Secondo gli esperti passeranno diversi giorni, forse settimane, prima che la strada venga riaperta al traffico veicolare.