Giorgia Meloni ha deciso di sporgere querela per diffamazione nei confronti di Brian Molko, il frontman dei Placebo.
Il cantante e chitarrista della band britannica aveva definito la premier “fascista, razzista e nazista” durante il concerto dello scorso 11 luglio al Sonik Park di Stupinigi.
La leader di Fratelli d’Italia ha optato quindi per agire per vie legali. Un’azione giudiziaria che fa seguito all’apertura da parte della procura di Torino – con l’aggiunto Emilio Gatti – di un fascicolo per vilipendio delle istituzioni in merito proprio agli insulti pronunciati contro la Meloni da da parte di Molko.
Quell’indagine, datata 17 luglio, era partita da un rapporto trasmesso a Palazzo di giustizia dai carabinieri. Nella sua invettiva dal palco l’artista aveva anche lanciato diversi appelli, tra cui uno per chiedere più tutele per i diritti delle persone non binarie e transgender. Quindi l’attacco alla premier, a cui aveva aggiunto anche un’offesa esplicita: “Pezzo di m…”.
I Placebo si erano esibiti a Nichelino (Torino) poco meno di un mese fa. Molko, 41 anni, aveva insultato il presidente del consiglio dal palco in maniera del tutto ingiustificata. Il temperamento del musicista è ben noto a chi segue la band, ma l’invettiva contro un capo del governo italiano non aveva alcun tipo di precedente da parte sua. E così i carabinieri segnalarono il caso al pubblico ministero del “turno urgenze” della procura del capoluogo piemontese. I cinquemila spettatori presenti sotto il palco dello Stupinigi Sonic Park dovettero così assistere alle invettive pronunciate dallo storico leader della band. Nel giro di pochissimi secondi fu tutto un’esplosione di offese personali piuttosto pesanti, espresse tutte in lingua italiana. Il gesto dell’ombrello e il dito medio avevano poi ulteriormente condito la sua esibizione volgare e violenta contro la premier.