La denuncia della donna che ha aiutato una coppia di turisti Usa a trovare l’auto: «Ci avevano detto che avrebbero pagato la metà»
ROMA – «Una coppia di miei amici, Robyn W. e il marito, è venuta a Roma per poi partire per una crociera il 19 agosto».
La notizia è riportata questa mattina sulle pagine de Il Messaggero di Roma.
«Alla reception dell’hotel, uno di quelli extra lusso, viene richiesto di organizzare il trasbordo dei miei amici al porto con un taxi. E viene chiarito che il prezzo della corsa sarebbe stato compreso fra i 120 e i 130 euro. La sera della partenza, arriva la chiamata di conferma del taxi che si presenta, li prende e li porta fino all’imbarco. Ma lì, arriva l’amara sorpresa: il prezzo della corsa non era quello preventivato ma il doppio, 250 euro».
La coppia paga e si imbarca. Ma questo raddoppio del prezzo viene considerato come un affronto con tanto di recensioni negative che i due rilasciano sui vari siti specializzati.
Racconta ancora Maria Ferrara: «Ho personalmente aiutato i miei amici a prenotare un taxi per la mattina del 19 agosto. Oltre ad aver parlato anticipata- mente al telefono con la direzione dell’hotel, ho visitato l’albergo e dato indicazioni alla portineria ottenendo la conferma della prenotazione. Ci tengo a chiarire che abbiamo espressamente chiesto un taxi e non un servizio di auto private o di limousine».
La mattina dopo arriva un taxi bianco, uno dei van che ormai si associano più spesso ai noleggiatori per conducenti. In questo caso, però, è un regolare taxi. «Il tassista, che nemmeno parlava inglese, non ha specificato alcun dettaglio, non ha attivato il tassametro, ha parlato per tutto il tragitto al cellulare e, poi, giunti al porto ha chiesto ai miei amici 250 euro».
Il problema è che i cartelli esposti sul tariffario parlano di una corsa da 125 euro di costo. «Una cifra confermata anche dalla manager dell’hotel che anzi ha ribadito come loro utilizzino sempre i taxi per questo genere di servizi per i loro ospiti».