Ieri si è consumato un atto di straordinaria democrazia con la commissione tecnica che ha reso noti i contenuti dei lavori che hanno portato alla scelta del progetto migliore
VITERBO – “Dies Natalis” il giorno dopo. Ieri pomeriggio, in una sala consiliare gremitissima, si è consumato un atto di grande democrazia mai avvenuta fino ad oggi.
Per volontà della sindaca Chiara Frontini, la decisione di far conoscere il nome del vincitore del concorso di idee per la nuova Macchina di Santa Rosa è avvenuto a porte aperte.
Sotto Palazzo dei Priori imperversava la fiera con migliaia di persone e sopra, nei magnifici saloni della casa comunale, in centinaia hanno assistito ai lavori della commissione.
Raffaele Ascenzi, per la terza volta, vedrà sfilare per le vie della sua amata Viterbo, una creatura nata da un amore immenso verso Rosa, la Santa bambina patrona della Città dei Papi.
A presiedere la commissione è stata l’architetta Loriana Vittori, dirigente dell’ufficio speciale per la riqualificazione delle periferie. I componenti erano Giorgio Saraconi dell’Ordine degli architetti, Lorenzo Ranucci dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Viterbo, la soprintendente per l’Etruria meridionale Margherita Eichberg per la commissione nazionale per l’Unesco e Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei facchini di santa Rosa. Insieme a loro anche l’istruttrice amministrativa Michela Cecchini in qualità di segretaria verbalizzante, senza diritto di voto.
Il progetto dell’architetto viterbese ha ottenuto un punteggio stratosferico: 93 su 100.
Dalla lettura delle motivazioni e non conoscendo il bozzetto perché coperto ancora dal segreto d’ufficio fino a proclamazione il popolo immagina un vero e proprio capolavoro che racchiude la secolare storia del trasporto unito alla modernità, alle tecnologie di costruzione e ad un’altezza che frantumerà ogni record precedente.
Un boato ha accolto la proclamazione. A più riprese i lavori sono stati interrotti dalle grida di giubilo dei presenti. Per battere un capolavoro come Gloria, la macchina appena andata in pensione, era missione per pochi.
Ascenzi è un nome legato alla storia da decenni di storia. L’ingresso di Palazzo dei Priori non per niente si trova in via Ascenzi 1.
Alla grande festa non era presente il papà di Raffaele, Silvio Ascenzi già sindaco di Viterbo e grande personaggio che del lavoro e onestà ha forgiato la propria vita e quella dei suoi familiari.
Perché ha vinto Raffaele Ascenzi?
Secondo noi perché nessuno vive la tradizione, il culto, la conoscenza e la storia della Città di Viterbo. Mentre Gloria faceva impazzire dalla gioia chi la vedeva sfilare in questi ultimi nove anni lui l’ha impiegati preparando un qualcosa che odora di straordinario.
Gloria e Volo d’Angeli si contendono lo scettro delle Macchine più belle della storia di questa città.
Possiamo soltanto immaginare e fremere in attesa che, al Teatro dell’Unione di Viterbo, venga finalmente tolto il velo su “Dies Natalis“.
Tornando all’atto di grande democrazia alla quale si è potuto assistere ieri riteniamo che sia iniziato un nuovo corso per la sindaca Chiara Frontini che certo non ha niente da imparare da chi l’ha preceduta.