Dai primi controlli confermati i nostri sospetti anche su come il dirigente si sia “acchittato” il concorso pubblico poi vinto dall’unico partecipante (lui)
CIVITAVECCHIA – Il cerchio si sta stringendo intorno al modus operandi del direttore generale dell’Ater di Civitavecchia Emiliano Clementi.
L’ufficio “Corruzione e Trasparenza” della regione Lazio, dopo aver chiesto le carte su come sia stato assunto questo soggetto all’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale adesso vuole andare a fondo anche per quanto riguarda i premi di produzione incassati dallo stesso in questi ultimi anni.
Anche in questo caso fondamentale è stato il supporto della nostra inchiesta giornalista che ha inteso fare luce sul modo di gestire l’ente (per quelle poche ore che sta in ufficio) da parte di questo facinoroso soggetto.
Per lui la posizione sembra essere sempre più ben definita. Non solo rischia di restituire importanti somme all’Ater da lui guidata in questi mesi di vacatio in attesa del commissario ma ci sono concrete possibilità che possa perdere anche il posto di lavoro.
Già perché da alcune indiscrezioni sembrerebbe che gli uffici abbiano confermato non solo i nostri sospetti su come abbia gestito il concorso da lui vinto ma soprattutto l’autenticità dei documenti da noi pubblicati in esclusiva e non più rintracciabili sul sito nella pagina dell’amministrazione trasparente.
Stanno facendo verifiche sui server anche per capire quante ore sia stato pubblicato il bando che Emiliano Clementi ha vinto quale unico candidato “buono” ad aver presentato domanda.
Civitavecchia – Ater, ecco come il direttore generale si è assunto a tempo indeterminato