Lettera aperta al Sindaco della città di Civitavecchia, e all’amministrazione comunale tutta
CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo: Sono una mamma di 42 anni, invalida al 76% , con un figlio di 12 anni a carico.
Nel maggio del 2002, mi veniva affittata in via Francesco Navone 23, piano 4° interno 10 a Civitavecchia una casa dell’ Ater.
La titolare dell’ appartamento mi garantiva che la casa era stata da lei stessa riscattata, ma che momentaneamente non poteva farmi un contratto di affitto in regola, ma solo su carta firmata da entrambi le parti del quale possiedo una copia come di tutto quello che andrò a dichiarare di seguito, e che a breve avrebbe risolto.
La sottoscritta consegnava nelle mano della signora, se così si può chiamare, la somma di euro 1.500 di caparra, più 600 euro di affitto per il mese corrente.
La signora sopra indicata mi consegnava le chiavi dell’appartamento dopo il suddetto versamento dei soldi, garantendomi che a breve avrebbe stipulato un contratto di affitto in regola.
Dopo essere venuta a conoscenza che la casa era di proprietà dell’Ater ne ho parlato alla signora, la quale mi rispondeva che a breve avrei dovuto lasciare l’appartamento .
Dopo varie denunce, esposti alla Guardia di Finanza, e dopo aver soprattutto segnalato tutto all’Ater quello che stava succedendo, mi trovo il 20 settembre a dover lasciare l’appartamento e a dover consegnare le chiavi alla signora che la casa dell’Ater se l’affitava.
Va bene, so che quella casa non mi spetta, so che per averne diritto c’è una graduatoria, ma la cosa vergognosa è che quella casa venga consegnata di nuovo a chi se l’è affittata a chi ne aveva veramente bisogno, perché l’Ater non ha mosso un dito nei suoi confronti, e mi domando, perché?
Quando sarà pronta l’Ater ad intervenire nei suoi confronti ?
Passeranno anni per una causa?
E nel frattempo magari la signora continuerà ad affittarsi casa, perché per farlo una volta vuol dire che la casa non gli serve!
Io il 20 settembre sono fuori casa con un figlio che frequenta la scuola media in Via Don Milani.
Non chiedo nulla, solo un tetto per mio figlio, e a Voi, Sindaco e amministratori comunali tutti chiedo un po’ di giustizia per chi usa appartamenti dell’Ater per altri scopi.
Oltre a me ci sono altre famiglie in una situazione simile, l’emergenza abitativa dove sta?
A chi dobbiamo rivolgersi?
All’ Ater? A no, lì le case possono anche affittarsele che tanto non gliele toglie nessuno!
Infine voglio ringraziare l’ Assessore ai lavori pubblici Daniele Perello, l’assessore ai servizi sociali Debora Zacchei ed infine, ma non per ultimo il consigliere comunale Matteo Iacomelli, per l’attenzione, la disponibilità e l’umanità dimostratami, anche se purtroppo non sono riusciti a risolvere la mia situazione.
I servizi sociali a differenza loro mi hanno chiuso le porte in faccia, e anche lì mi domando, perché?
Anche se conosco perfettamente le risposte alle mie domande.
lettera firmata