Successi ed insuccessi.
L’assessore Barelli gongola, gioisce nel vedere la città piena di gente come non mai.
È il sentimento che proviamo in molti, anche chi ama criticare a prescindere.
Ma il successo della manifestazione protagonista di questo Natale Viterbese, non appartiene all’amministrazione di questa città.
Non sarebbe giusto appropriarsene.
Così come l’euforia di questi giorni non dovrebbe far dimenticare i problemi totalmente irrisolti di una città senza ormai più un governo. Se mai ne ha avuto uno.
La macchina organizzativa di Andrea Baffo e Filippo Rossi, insieme a tutti i loro collaboratori, sembra funzionare alla perfezione.
Se lo scopo era quello di portare gente a Viterbo, ci sta riuscendo alla grande.
Purtroppo non altrettanto bene funziona la macchina amministrativa, almeno e in questo caso per quello che riguarda l’accoglienza dei visitatori.
Parcheggi insufficienti, viabilità da migliorare, traffico in centro bloccato solo nella giornata di ieri, con la promessa che verrà fatto altrettanto nei prossimi fine settimana.
Ma in questo si può e si deve lavorare, si può e si deve migliorare.
Il problema è “chi” dovrebbe lavorare.
Perché, come nella politica nazionale il governo si è sciolto come neve al sole, anche in quella nostra locale è successo altrettanto.
Anche se è da tempo, forse da sempre, che non ha la giusta compattezza.
Che non esista più una maggioranza è evidente, così tanto da costringere il sindaco e il presidente del consiglio a giocare sulle doppie convocazioni se vogliono riuscire ad avere un risicato numero legale nei consigli comunali.
La spaccatura è ormai insanabile, si tratta solo di vedere quando ci sarà il crollo definitivo di un palazzo mai così malfermo sulle proprie fondamenta.
Tutto è sospeso in attesa dell’inevitabile fine, sia che avvenga fra pochi mesi sia che si arrivi alla conclusione naturale dell’amministrazione targata Michelini.
Una lenta agonia che non porta certo giovamento alla città.
Perché nel frattempo i problemi si presentano in forma sempre più grave.
Senza fare il solito elenco, ne cito solo alcuni.
La sicurezza e l’immondizia, per esempio, con recenti episodi che stanno a dimostrare come non si lavori abbastanza sul problema della prima e assolutamente per niente su quello della seconda.
E non dimentichiamo neanche il nascente campo di concentramento, rinominato campo di prima accoglienza, nascente nel parcheggio della ex Fiera.
Sembra tutto sospeso ma la “bomba” potrebbe esplodere da un momento all’altro, quando meno ce lo si aspetta.
Non distogliamo l’attenzione dai problemi, il Natale di Caffeina non deve essere il nostro solito “dopo Santa Rosa”.
I successi di una manifestazione saranno i successi di tanti, gli insuccessi di una amministrazione saranno guai per tutti.