CIVITAVECCHIA – Sessant’anni e non sentirli. Sessant’anni nel corso dei quali il Consorzio Autotrasportatori Civitavecchia si è saputo rinnovare, rispondendo alle richieste del mercato e contribuendo alla crescita del porto, centro nevralgico per la categoria rappresentando circa l’80% del fatturato annuo, rimanendo un punto di riferimento importante, anello fondamentale della logistica.
Il Cac ha festeggiato ieri i 60 anni dalla sua fondazione, in una sala convegni dell’Adsp piena di operatori e famiglie, istituzioni e rappresentanti del cluster portuale, presenti per testimoniare la vicinanza ad una realtà che negli anni ha saputo farsi spazio grazie alla professionalità e all’efficienza dimostrata; realtà tra le più longeve del Paese, soprattutto in un periodo dove l’età media di una azienda è di dieci anni. “Tante realtà, un unico operatore: a 60 anni dalla nascita il consorzio di Civitavecchia ripercorre le tappe della sua storia e raccoglie le sfide dell’autotrasporto del domani” è stato il titolo scelto per il convegno, un focus per ripercorrere le tappe più significative della storia del Consorzio e riflettere sulle sfide che riguarderanno il settore dell’autotrasporto merci italiano nei prossimi anni.
«Questo è un lavoro che può ancora garantire orgoglio e dignità» ha detto il presidente Peppino Loria, che ha auspicato un sempre maggiore coinvolgimento dei giovani, sui quali non si smette mai di investire, anche in termini di formazione. «Abbiamo vissuto periodi difficili – ha aggiunto -momenti di crisi come quella più pesante degli anni ’90, ma le abbiamo sempre superate, mettendo in campo le migliori energie, adeguando le nostre macchine stando dietro all’evoluzione del porto e contribuendo alla sua crescita». E ha ricordato alcune ultime operazioni importanti, come l’aver scaricato in due mezze giornate due navi di carbone e rinfuse, portando 55 container a 128 km di distanza senza un’ora di ritardo o il trasporto di 9700 tonnellate di merci in 24 ore al deposito di Guidonia. «Risposte – ha aggiunto – che ci riempiono d’orgoglio».
Nella sua relazione, il direttore del Cac Patrizio Loffarelli, soddisfatto della bella festa, ha quindi ripercorso la storia del consorzio, confermando come la realtà sia pronta a raccogliere le sfide future, garantendo quanto già fatto in questi 60 anni, attraverso la programmazione e la presentazione di proposte costruttive nei tavoli che li vedono protagonisti. Un atteggiamento, questo, sottolineato anche dal presidente dell’Adsp Pino Musolino che ha evidenziato proprio lo spirito propositivo del consorzio.
«Le sfide sono molte – ha spiegato – e noi continueremo ad essere un ascoltatore attento, un collaboratore e compagno di strada per un sistema che funzioni dalla banchina alla fabbrica».
Fondamentale, in questo senso, il discorso legato alle infrastrutture e alla manutenzione. «Infrastrutture – ha aggiunto Musolino – all’altezza, al passo con i tempi, eliminando quei colli di bottiglia che rischiano di vanificare il lavoro e la funzionalità del porto stesso». Davanti al sindaco Tedesco, all’assessore regionale alla Mobilità Fabrizio Ghera, al segretario Generale di Assotir, Claudio Donati e al Vicepresidente di Federauto nonché manager di Romana Diesel, Massimo Artusi, il direttore Loffarelli ha richiesto all’Adsp di lavorare sul tavolo del livello dei servizi portuali, ad Assotir la proposta al Governo di inserire negli appalti pubblici anche la voce del trasporto e alla Regione il finanziamento delle famose Viacard.