Il senatore anche contro le Regioni: “Sono luoghi di ricatti e corruzione” (se lo dice lui). Anche a Civitavecchia meglio perdere che far vincere il centrodestra
VITERBO – Ancora fa discutere l’intervento di Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia, intervenuto alla presentazione dei candidati del partito a sostegno di Alessandro Romoli ormai organico alla sinistra viterbese del Partito democratico.
“Romoli – ha spiegato nel suo intervento dell’altro giorno – ha creato la Provincia senza badare alle appartenenze. La politica deve lasciare liberi di allearsi con le persone migliori e non esiste un obbligo perché c’è un governo di centrodestra”.
Dunque parole molto diverse da quelle del segretario nazionale del partito Antonio Tajani che, durante l’intervento a margine della sua elezioni al congresso, ha spiegato molto bene che Forza Italia è organica alla coalizione di centrodestra.
In effetti il senatore non è nuovo ad uscite del genere come nel 2014 quando decise di far perdere il centrodestra a Civitavecchia e anche oggi ha deciso di schierare il simbolo (perché di consiglieri disposti a seguirlo non ci sono) con il candidato Paolo Poletti.
Le parole più pesanti il senatore le ha riservate alla politica nelle regioni.
“Chi governa male non deve essere scelto”. Fosse per lui, le Regioni non esisterebbero: “Sono fonte di corruzione, concussione, ricatti”.
Parole che probabilmente non sono piaciute a Giorgio Simeoni, processato 4 volte per l’inchiesta Lady Asl. Il deputato di FI è andato a giudizio per associazione a delinquere finalizzata a tre episodi di corruzione emersi, per l’accusa, nell’ambito dell’inchiesta sulla malasanità nel Lazio. Simeoni, coinvolto nella vicenda nella veste di ex assessore regionale del Lazio alla Formazione Professionale, era accusato (poi assolto) di aver ricevuto illecitamente somme di danaro riconducibili ad Anna Iannuzzi, la titolare di strutture sanitarie private che avrebbero beneficiato di fondi della Regione Lazio per prestazioni mai eseguite. A curare la campagna elettorale di Simeoni per l’elezione di Rocca è stato Giulio Gargano, ex responsabile regionale ai trasporti di Alleanza Nazionale, poi passato a Forza Italia e che a dicembre 2006 ha patteggiato una condanna a 4 anni e 6 mesi. Sarebbero stato il collettore delle tangenti durante la giunta Storace.
Parole di sfogo probabilmente legate anche alla sua attuale posizione giudiziaria. Corruzione impropria. Con questa accusa la Procura di Latina sta indagando il senatore Claudio Fazzone, presidente della Commissione ambiente a Palazzo Madama.
Le indagini, portate avanti dai carabinieri di Frosinone, spaziano dai rapporti tra il parlamentare con un dirigente regionale a vicende più strettamente legate a Fondi, la città dell’esponente di FI.
Gli inquirenti accusano il politico di aver ricevuto favori per far ottenere a una scuola paritaria di Fondi (il suo paese d’origine) la proroga di un corso finanziato con risorse pubbliche, nonché per interessarsi alla sistemazione lavorativa della figlia di un dirigente regionale, Massimo Luciano.
Sia Luciano sia il responsabile della scuola sono indagati. Gli elementi di prova a carico del senatore sono stati raccolti tramite intercettazioni disposte nei confronti di altri soggetti: i pm hanno chiesto al gip di inoltrare a palazzo Madama la richiesta di autorizzazione a utilizzarle.
Il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, presidente della Commissione Ambiente e coordinatore del partito nel Lazio, è indagato dalla Procura di Latina per corruzione per l’esercizio della funzione. Lo riporta l’edizione romana di Repubblica. Gli inquirenti accusano il politico di aver ricevuto favori per far ottenere a una scuola paritaria di Fondi (il suo paese d’origine) la proroga di un corso finanziato con risorse pubbliche, nonché per interessarsi alla sistemazione lavorativa della figlia di un dirigente regionale, Massimo Luciano. Sia Luciano sia il responsabile della scuola sono indagati. Gli elementi di prova a carico del senatore sono stati raccolti tramite intercettazioni disposte nei confronti di altri soggetti: i pm hanno chiesto al gip di inoltrare a palazzo Madama la richiesta di autorizzazione a utilizzarle. Su questo, e sulla richiesta di proroga delle indagini per ulteriori sei mesi, il giudice deciderà il prossimo 24 novembre.
“Durante il periodo Covid, il responsabile della scuola, un amico e una bravissima persona, aveva difficoltà a contattare la Regione e temeva di perdere il finanziamento per far prorogare un corso. Parliamo di una proroga possibile e legittima da richiedere. Mi sono soltanto interessato per tale richiesta, che ritengo sia una cosa che si può fare e che un politico deve fare”, rivendica. E il posto di lavoro per la figlia del dirigente Luciano? “Mi ha detto che la figlia non riusciva a trovare un’occupazione degnamente retribuita e che era in difficoltà. Gli ho detto che chi ha una laurea non ha nulla da temere, deve solo aver pazienza ed eventualmente rispondere ai bandi fatti da società pubbliche o alle richieste di aziende private. Nulla di particolare e nulla di illecito“, ha affermato il senatore al cronista.
Dunque l’arrabbiatura non deve essergli passata così come l’allergia su certi territori nel trovare una via condivisa col centrodestra.