L’opposizione chiede alla sindaca di farsi da parte per “l’inadeguatezza” tenuta sul “Viterbogate”
VITERBO – Consiglio comunale infuocato, questa mattina, dove l’intera opposizione ha ancora una volta attacco la sindaca per aver portato Viterbo sulla cronaca nazionale non per i risultati raggiunti ma unicamente per le presunte minacce mosse nei confronti del consigliere Marco Bruzziches e famiglia.
“Non vorrei mai voluto essere in questa posizione – ha esordito Laura Allegrini, capogruppo FdI – La città non ‘dispercepisce’, ma percepisce molto bene. Il suo tono di voce non è già rassicurante e in una situazione così poco chiara e complessa, io eviterei di essere così scoppiettante, allegra e vivace”.
La capogruppo meloniana, ha poi sottolineato l’inadeguato comportamento che Chiara Frontini ha tenuto fino a oggi sulla spinosissima questione delle minacce.
“Il suo atteggiamento di fare finta di niente non se lo beve nessuno ed è inadeguato – ha proseguito – Lei sta tranquilla perché quelle affermazioni non le appartengono e la città le chiede di dissociarsi da quelle parole, non di derubricarle a fatti avvenuti a una cena tra amici, a un semplice scherzo”.
Allegrini ha poi continuato ad attaccare con altri fendenti. “Lei più parla e più sbaglia. Lei dimentica che noi la abbiamo appoggiata al ballottaggio. Lasciamo perdere poi i patti che non sono stati rispettati, ma in quel momento ci credevamo e la ritenevamo la scelta migliore per la città. Dovrebbe fornirci una posizione veramente chiara perché quello che dice tende ad aumentare la ‘dispercezione’, utilizzando una sua allocuzione, ma è meglio parlare di vera confusione. E mi dispiace che non si voti domani, perché la sora Maria a lei cara le farebbe vedere come ha ben capito tutta la situazione”.
Attacchi, anche da parte del capogruppo Lega Andrea Micci, poco dopo uscito dall’aula per un piccolo malore in seguito alla richiesta di dimissioni posta alla prima cittadina.
Caustica, anche la dichiarazione di Luisa Ciambella. “Questo è l’intervento che nessun consigliere avrebbe mai voluto fare – ha sottolineato – Non credo che ci siano precedenti. Nessun sindaco che sia passato qui era passato in una cosa simile. I gruppi che l’hanno sostenuta meno di due anni fa ora si preoccupano”.
“Lei ha definito grottesche e surreali delle situazioni, in maniera anche spocchiosa, che in realtà sono molto gravi. Nel merito però, le sue parole non hanno detto proprio nulla. Sembra una cittadina che quasi per dispetto di chissà quali maligni si è trovata nel mezzo di un complotto. Non ha ritenuto di dare rispetto a quest’aula, come se qui ci fosse una sfida. Non c’è nessuna sfida qui, facciamo solo politica, al resto ci penserà la magistratura. Ma questa è una ferita aperta per la città, con Viterbo che viene citata non per la macchina di santa rosa o altro, in tutta Italia per il ‘gate’ che si è scatenato”.
Il consiglio, da parte della consigliera Ciambella alla sindaca, è quello di farsi da parte o quantomeno chiedere scusa per i comportamenti tenuti verso cittadini e consiglieri.
“Al suo posto – ha concluso – uno si dovrebbe sentire la responsabilità di tutto e dovrebbe mettersi in discussione. Ma lei non ha questa caratteristica, lo abbiamo già sperimentato. Qui si va avanti fino alla fine con sprezzante atteggiamento. L’unica ragione in tasca ce la hanno i viterbesi e lei dovrebbe fare un passo indietro, o almeno chiedere scusa. Non si può scherzare su questi fatti”.
Sulla stessa linea, anche il capogruppo PD Alvaro Ricci, che ha rimarcato il disagio di doversi trovare in una situazione così, che “non ha nulla da essere festeggiato” e che mette in difficoltà tutta la città, indipendentemente da quali saranno i risultati.