Pesantissima querela nei confronti di un giornale online, un ex giornalista autore di servizi infamanti e dell’editore. Intanto via libera alla firma del contratto di II livello per i dipendenti
CIVITAVECCHIA – Ieri mattina il presidente dell’AdSP Pino Musolino ha tenuto una conferenza stampa per l’illustrare la soluzione alle problematiche relative alla contrattazione decentrata dei dipendenti delle Adsp, valida non solo per l’Authority di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, ma anche come modello da adottare per tutto il comparto a livello nazionale.
Il presidente dell’Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino ha presentato così la firma del nuovo accordo di II livello del personale dipendente non dirigente dell’Adsp Mtcs, che prevede il superamento delle Delibere 2 e 7 del Comitato di Gestione dell’ente e di ogni atto correlato.
Il numero uno di Molo Vespucci, dopo aver ripercorso tutta la vicenda, durata oltre un anno, ha comunicato che convocherà una riunione del Comitato di Gestione ad hoc il prossimo 15 aprile per sottoporre all’organo collegiale il nuovo Accordo di II livello, sottoscritto nei giorni scorsi con le parti sociali, anche a seguito della nota del MIT dello scorso 29 marzo, che non ha formulato osservazioni in merito a quanto riportato nelle premesse del nuovo testo del contratto con riferimento al cosiddetto “Emolumento Retributivo ex A.P.“.
Proprio ieri si è saputo dell’apertura di un fascicolo a carico di una testata giornalista online e di un suo collaboratore artefice quest’ultimo di alcuni articoli ritenuti dal numero uno di Molo Vespucci diffamatori e privi di riscontri oggettivi se non mere illazioni poste in essere al solo scopo di denigrare la persona e screditarne il lavoro.
Il diritto di manifestare il proprio pensiero (secondo Musolino) non può essere garantito in maniera indiscriminata e assoluta ma è necessario porre dei limiti al fine di poter contemperare tale diritto con quelli dell’onore e della dignità, proteggendo ciascuno da aggressioni morali ingiustificate.
Gli articoli in questione narravano di non meglio precisati esposti presentati all’ANAC (autorità nazionale anti corruzione) e relativi al concorso per individuare il capo di gabinetto oltre a fantomatiche posizioni di incompatibilità all’interno dei quadri dirigenziali dell’AdSP.
Pino Musolino stanco di quelli che ritiene “pregiudizievoli attacchi per fini non meglio precisati” ha chiesto all’autorità giudiziaria di intervenire e di scoprirlo. Per questo ha presentato una lunghissima e dettagliata denuncia dove ha allegato una serie di documenti che dimostrerebbero, al di là di ogni ragionevole dubbio, come i contenuti degli articoli fossero privi di riscontri oggettivi, offensivi e al solo fine di screditare il lavoro e l’onorabilità del presidente pro-tempore dell’ente.