Il Viterbese capofila di tutto il Lazio nel “lancio” delle prime Trissolcus japonicus a difesa dei noccioleti
VITERBO- Sono partiti nei noccioleti della Tuscia i primi lanci della vespa samurai nel Lazio. L’insetto è ritenuto il più efficace antagonista della cimice asiatica, che da diverso tempo costituisce una concreta minaccia per la corilicoltura nel comprensorio dei Monti Cimini e, di riflesso, per l’economia viterbese.
Il lancio della vespa samurai (Trissolcus japonicus) è stato tempestivamente avviato, non appena ricevuta l’autorizzazione, nei siti di sperimentazione selezionati da C.P.N. – Cooperativa Produttori Nocciole, in condivisione con il Ministero dell’Agricoltura, Regione Lazio, ENEA e sotto la supervisione di ARSIAL.
“L’avvio della lotta biologica alla cimice asiatica – commenta Settimio Discendenti, presidente C.P.N. – è un’ottima notizia e un momento estremamente importante per il futuro delle coltivazioni di nocciole del territorio. Il lancio della vespa samurai sta avvenendo con grande velocità di azione ed è il frutto della sinergia portata avanti da C.P.N. e dalle altre organizzazioni di produttori con Ministero, Regione, ENEA e tutti gli attori coinvolti”.
C.P.N., nella fase propedeutica all’approvazione, ha fornito alle istituzioni una serie di dati e misurazioni, grazie a una continua interlocuzione con i vertici ministeriali e regionali, come testimonia tra gli altri il proficuo incontro con il ministro Francesco Lollobrigida nello scorso gennaio al SIGEP di Rimini. I siti proposti sono stati considerati idonei e le aziende socie di C.P.N. possono ora usufruire di questi lanci, grazie alla delibera della Giunta regionale che ha stanziato 150.000 euro per il prossimo triennio per il contrasto biologico alla cimice asiatica.
“L’insetto antagonista si dovrà integrare e insediare nell’ambiente – aggiunge Gianluca Santinelli, agronomo C.P.N. – e a questa fase seguirà una serie di monitoraggi sul campo per verificare l’andamento della lotta biologica. Il percorso intrapreso è ancora lungo e complesso, ma è indubbiamente quello giusto”.