Viterbo – Dies Natalis e i suoi “tempi” di percorrenza e sosta calcolati dal Prof. Chiossi

 

VITERBO –  Dies Natalis, il professor Nuccio Chiossi da anni si cimenta nel calcolo del tempo che impiega la Macchina di Santa Rosa ad attraversare il centro storico cittadino.

“I tempi delle varie tratte e soste di Dies Natalis sono confrontati a quelli della prima uscita di Gloria del 2015 e sono quasi tutti leggermente più alti. Segno che è stata data importanza in via prioritaria alla sicurezza del trasporto, come è giusto che sia”. Dichiara Chiossi prima di presentare le sue tabelle di marcia.

Tra le curiosità annotate nel calcolo, si nota che già un tempo è stato battuto dalla nuova macchina ed è il tempo di percorrenza dei facchini all’andata dal sagrato di Santa Rosa a San Sisto, 25 ‘. “Segno della voglia e concentrazione dei Facchini di cominciare la prima uscita di Dies Natalis” sottolinea il prof.

La sosta più breve

La sosta a Piazza del Plebiscito è l’unica più breve rispetto a Gloria; 36’17” contro i 29′ di Dies Natalis, ma questa è una sosta particolare perché dipende molto dagli ospiti vip della Prefettura e del Comune.

Una sosta anomala

Nella sosta di Piazza delle Erbe, la macchina si è fermata più del doppio di Gloria (8’47”). Dies Natalis 19’02”. segno che potrebbe esserci stato qualche problema tecnico.

Un tratto anomalo

Il tratto che va da Piazza delle Erbe al Suffragio con circa il 30% in più di tempo da parte della nuova macchina, 2’54” contro i 2’14” di Gloria. “Forse c’è stata una giusta cautela in più nelle strettoie più difficoltose” commenta Chiossi.

Partenza-Arrivo

La nuova macchina è partita alle 21:38, quindi oltre mezz’ora prima di Gloria, ecco perché Dies Natalis, pur con i tempi maggiori nelle tratte e nelle soste è arrivata prima a destinazione (Gloria 00:11, Dies Natalis 23:57).

La salita

Ottima prova sulla salita di Santa Rosa. Addirittura, pur essendo la prima volta, Dies Natalis va vicinissima al record di Gloria (2’25”) Dies Natalis: 2’26”.

“Ricordo sempre che i tempi, che ogni anno prendo della Macchina di Santa Rosa sono solo per statistiche e curiosità per i viterbesi e che nulla hanno a che fare per come si intendono i record di discipline sportive”.

Conclude Chiossi, non prima di aver ringraziato e ricordato “l’architetto Raffaele Ascenzi, per la meravigliosa creatura che ha regalato a Santa Rosa e ai viterbesi tutti. Un ringraziamento al mio ex alunno Massimo Mecarini per la perfetta organizzazione e soprattutto per le iniziative che, con il sodalizio, porta avanti tutto l’anno.
Un bravissimo all’altro mio ex alunno Gigi Aspromonte che, oltre ad essere stato un ottimo portiere di calcio, ha guidato in maniera perfetta tutto il trasporto.
Infine un ringraziamento particolare ai principali artefici del trasporto: i facchini di Santa Rosa che hanno dato tutto e sofferto sotto la macchina e, come sempre, hanno portato a casa la Santa“.