Aprilia – Maltrattamenti choc, trovati per strada due fratellini «ridotti come ad Auschwitz»: mangiavano terra per tentare di saziarsi

APRILIA – Un terribile caso di maltrattamenti sui minori sta scuotendo la comunità di Aprilia e oltre. Una donna di 26 anni è attualmente sotto processo per aver inflitto sofferenze inimmaginabili ai suoi due figli, di soli 5 e 7 anni, ridotti a condizioni disumane in un casolare abbandonato.

I due bambini sono stati salvati grazie all’intervento tempestivo della polizia, in particolare dell’ispettore Fabio Reali della Squadra Mobile, che ha raccontato con parole agghiaccianti le condizioni in cui ha trovato i piccoli. “Erano ridotti come i bambini del campo di sterminio di Auschwitz”, ha dichiarato l’ispettore Reali, descrivendo una scena da incubo: corpi scheletrici, pance gonfie, ustioni e segni di morsi di topo e di sigarette spente sulla pelle. I due fratellini vagavano per le strade di Aprilia, denutriti, svestiti e incapaci di parlare se non attraverso gesti. La loro fame disperata li aveva spinti persino a mangiare terra.

La madre, una giovane donna di 25 anni (ora 26), è la responsabile di queste atrocità. Nel maggio 2023 è stata rintracciata mentre stava cercando di trasferirsi in Francia, intenzionata ad abbandonare i figli nel casolare per raggiungere l’ex compagno, padre biologico dei primi due bambini. L’uomo, ignaro dei maltrattamenti, vive in Francia con i due gemelli avuti dalla donna. Tuttavia, non è ancora stato rintracciato il fidanzato con cui la donna viveva nel casolare, ritenuto probabilmente complice dei terribili abusi.

Le indagini hanno rivelato che i maltrattamenti erano iniziati due anni prima, poco dopo che la donna si era trasferita nel casolare con il nuovo compagno. I bambini, quando finalmente sono stati ricoverati all’ospedale Bambino Gesù di Roma, presentavano condizioni fisiche e psicologiche gravissime. Il neuropsichiatra infantile Ugo Sabotello ha dichiarato che i piccoli soffrivano di “grossi problemi dal punto di vista somatico”, tra cui una cecità incipiente e altre gravi lesioni. “Erano bambini fortemente deprivati”, ha spiegato Sabotello, sottolineando come avessero ricevuto appena quanto bastava per sopravvivere.

Oggi, i due fratellini sono al sicuro, accolti in una comunità protetta, ma porteranno per sempre le cicatrici di questa terribile esperienza. Il maggiore ha perso la vista in modo permanente, mentre il più piccolo ha riportato gravi difficoltà motorie, con un braccio parzialmente inutilizzabile.

Questa storia, che ha suscitato profonda indignazione e dolore, mette in luce ancora una volta la necessità di proteggere i più vulnerabili e di vigilare affinché atrocità simili non si ripetano mai più.