CIVITAVECCHIA – Il femminicidio di via Gorizia ha generato profondo cordoglio e anche qualche rimpianto per come si sono sviluppati gli eventi.
In passato la vittima, Teodora Kamenova, aveva denunciato alcune violenze subite da Jose German Varela Luna che come conseguenza era sottoposto a regime di allontanamento.
Un provvedimento, quest’ultimo, che il 54enne ha infranto prima di compiere l’atto crudele e costituirsi alla caserma dei Carabinieri.
“Non è bastato che lui fosse sottoposto a regime di allontanamento perché il femminicidio fosse evitato – fanno sapere dalla Consulta delle Donne di Civitavecchia -. Il nostro dolore è enorme. Grande è la convinzione che solo una rete di protezione amicale/sociale ed istituzionale può far sentire la donna meno sola e consentirle di affrontare i conflitti relazionali con autonomia e consapevolezza. Invitiamo l’amministrazione comunale a costituirsi parte civile nel processo e sollecitiamo le donne a rivolgersi a noi volontarie”.
Nel frattempo il lavoro dell’Arma va avanti ed emergono ulteriori dettagli sulla vicenda.
L’uomo è un ex militare venezuelano con un passato burrascoso alle spalle che evidentemente non si è cancellato nonostante il tentativo di rifarsi una vita in Italia. Prima dell’arresto lavorava come muratore.
Teodora Kamenova, invece, era molto più conosciuta sia a Santa Marinella che Civitavecchia dove si era occupata di pulizie in zona mercato e solamente ad aprile era stata assunta dalla Civitavecchia Servizi Pubblici.
Amiche ed ex colleghe raccontano di una donna serena ma provata da una relazione che non era finita nel migliore dei modi. Proprio per questo nei mesi scorsi aveva cambiato la serratura della casa in via Gorizia per provare ad allontanare il suo futuro killer. Una precauzione che purtroppo non è riuscita a evitare la tragedia.
