VITERBO – È ufficialmente online la petizione contro il progetto di realizzazione di un deposito nazionale di scorie nucleari nella Tuscia. Dopo mesi di mobilitazione nei comuni della provincia – tra banchetti, piazze, manifestazioni e iniziative pubbliche – la campagna di raccolta firme approda ora anche sulla piattaforma digitale Change.org, con l’obiettivo di coinvolgere un numero ancora maggiore di cittadini.
La petizione, indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, elenca dieci motivazioni fondamentali per dire un fermo “no” al deposito: preoccupazioni ambientali, sanitarie e sociali che i comitati locali hanno già fatto sentire con forza durante le grandi manifestazioni del 6 aprile e dell’11 maggio. A scendere in piazza non sono stati solo cittadini e comitati, ma anche istituzioni locali, biodistretti e amministrazioni comunali, uniti da un unico obiettivo: tutelare la Tuscia da una decisione giudicata pericolosa e priva di trasparenza.
Secondo i promotori della petizione, i criteri con cui si è arrivati a proporre la Tuscia come sito potenziale per il deposito sono ormai superati, non considerano adeguatamente i rischi geologici e ambientali del territorio e ignorano la vocazione agricola, turistica e sostenibile dell’area. Inoltre, viene denunciata l’assenza di un reale coinvolgimento delle comunità locali nel processo decisionale.
“Dopo le recenti dichiarazioni del ministro Pichetto Fratin in audizione – si legge nel comunicato dei promotori – è ancora più urgente alzare la voce e far capire che la Tuscia non è disponibile a diventare la discarica radioattiva d’Italia”.
L’invito è chiaro: attivarsi, firmare e condividere. La petizione è disponibile al link https://chng.it/yrShrSLcQP.