Nel Comune di Ghilarza, in provincia di Oristano, un consigliere di maggioranza non ha votato il documento dell’ANCI Sardegna per dire NO al deposito di rifiuti radioattivi nell’isola. Il politico, Gioele Pinna, ha espresso alcune considerazioni (legittime) sul problema dell’individuazione del luogo dove smaltire le scorie. Pinna inoltre ha invitato il consiglio comunale di Ghilarza a riflettere sui possibili vantaggi economici ed occupazionali del Deposito Nazionale. Una posizione controcorrente, rispetto al movimento d’opinione che si è creato da tempo in Sardegna contro le scorie, che va comunque presa in considerazione e rispettata. Il documento dell’ANCI, nonostante la sola astensione di Pinna, è stato comunque approvato dal consiglio comunale e quindi Ghilarza si aggiunge ai numerosi comuni sardi che hanno deliberato di vietare lo stoccaggio e il transito delle scorie nel loro territorio, dicendo NO anche all’ipotesi di localizzare nella regione il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico dei rifiuti radioattivi
Alessia Orbana per “L’Unione Sarda”
Voce fuori dal coro in tema di nucleare quella del consigliere di maggioranza Gioele Pinna a Ghilarza. L’altra sera, in Consiglio, in discussione c’era l’approvazione del documento proposto da Anci Sardegna contro l’individuazione della Sardegna come sito unico destinato ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi ed il parco tecnologico. Un documento che in queste settimane sta trovando la condivisione ed approvazione di tanti Consigli comunali dell’Isola. A Ghilarza non è andata proprio così. Gioele Pinna ha infatti posto una serie di dubbi legati al documento, tanto che alla fine, dopo un ampio dibattito in Aula, ha optato per l’astensione. «La questione è molto più complessa. Il documento è carente. Avrebbe dovuto chiarire meglio alcuni aspetti. E poi se tutte le Regioni si pronunciano per il no allora che si fa?», ha esordito il consigliere. Ha quindi mostrato ai colleghi dei video sui criteri per l’individuazione dei potenziali siti per il deposito. «Il progetto proposto è serio, mi sono documentato», ha spiegato . E poi ha rincarato la dose: «Non bisogna nascondersi. Il problema delle scorie esiste e va affrontato. Le dobbiamo smaltire, che ci piaccia o no. E inutile fare gli splendidi. La nostra terra è invasa dai rifiuti e nessuno dice nulla. Tutti si dicono sostenitori della tutela dell’ambiente e poi si assiste al paradosso che le campagne, le strade sono invase dai rifiuti». Ha quindi sottolineato: «II progetto prevede standard di sicurezza elevatissimi. Oggi piuttosto viviamo in uno stato di grande insicurezza perché non esiste un sito per lo stoccaggio e perché possono sempre infiltrarsi organizzazioni criminali. Almeno col deposito le scorie sarebbero stoccate in modo sicuro». Tesi che in Aula ha creato una discussione. Le ragioni di Pinna sono state capite da alcuni mentre altri, come gli assessori Filomena Deriu o Giovanni Antonio Manca, hanno preso le distanze e hanno rimarcato il no deciso alle scorie nell’Isola. Ad esplicita domanda, a seduta conclusa, se è a favore della realizzazione del deposito nell’Isola Gioele Pinna afferma: «Escludo che lo passano fare in Sardegna. Ma al momento non saprei cosa rispondere, quello è già un altro stadio. Ci sono tanti aspetti da valutare come ad esempio le ricadute economiche in termini di posti di lavoro. Il problema delle scorie da smaltire va affrontato».