PERUGIA – “Abbiamo appreso con sconcerto la decisione della giunta Proietti di rinunciare all’allestimento dello stand istituzionale della Regione Umbria al Meeting di Rimini, una delle più importanti manifestazioni culturali e sociali del nostro Paese, che ogni anno richiama centinaia di migliaia di visitatori, personalità del mondo istituzionale, economico e religioso”.
Vetrina nazionale
“Negli anni in cui eravamo al governo regionale, abbiamo sempre ritenuto fondamentale garantire all’Umbria una presenza visibile e riconoscibile in questa prestigiosa vetrina nazionale, consapevoli che il Meeting rappresenta un’occasione straordinaria anche per promuovere la nostra terra, le sue eccellenze e le sue tradizioni. Solo grazie a questa politica lungimirante e proattiva, che ha visto con noi l’Umbria presente in tutte le occasioni con una promozione di altissima qualità e con un’immagine fresca e accattivante, il trend iniziato purtroppo solo dal terzo anno esente dal Covid, continua a produrre un trascinamento verso l’alto con risultati che anche in questi primi mesi del 2025 sono estremamente positivi. Cullarsi sugli allori altrui è un atteggiamento foriero di pericolosi ritorni alle marginalizzazioni del passato”.
Rinuncia allo stand regionale
“L’attuale giunta, invece, ha scelto di rinunciare allo stand regionale, limitandosi a prevedere la sola partecipazione della presidente Proietti ad un incontro nella giornata di sabato 23 agosto. Noi riteniamo questa scelta miope e profondamente dannosa. Uno stand della Regione non è una spesa di rappresentanza fine a se stessa, ma un investimento di immagine e di relazioni, uno strumento con cui dare all’Umbria un ruolo da protagonista in un contesto che vede la partecipazione dei principali attori istituzionali e sociali del Paese. Proprio in questo momento in cui le celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco si avvicinano, un’occasione di portata nazionale e internazionale, e proprio mentre il governo nazionale di centrodestra ha istituito un Comitato nazionale ad hoc, dotato di un finanziamento complessivo di 4,51 milioni di euro per il periodo 2022-2028, finalizzato a promuovere, tutelare e valorizzare i luoghi, i cammini francescani, la cultura e il turismo spirituale della nostra regione, è ancora più grave che la Regione Umbria rinunci a rappresentarsi con uno stand”.
Turismo religioso
“Il Meeting di Rimini avrebbe rappresentato anche un’occasione unica per promuovere uno dei settori più identitari e trainanti per l’Umbria, quello del turismo religioso e del turismo lento, strettamente legati ai cammini francescani, all’esperienza spirituale e alla scoperta dei nostri borghi e paesaggi. Proprio questi segmenti rappresentano una delle leve di crescita più autentiche per l’Umbria, capaci di attrarre visitatori da tutto il mondo e di generare ricadute diffuse su tutto il territorio regionale. La giunta Proietti ha deciso di sacrificare la visibilità e il peso della nostra Regione, relegandola ad una presenza marginale: si tratta di un errore che rischia di tradursi in una perdita di opportunità e di indotto, perché al Meeting si costruiscono contatti e rapporti che hanno effetti concreti per il nostro tessuto economico, sociale e culturale.
Invitiamo caldamente l’attuale giunta a seguire con la massima professionalità il settore, utilizzando tutte le occasioni favorevoli per promuovere l’Umbria con l’immagine che noi in soli tre anni di forte impegno le abbiamo brillantemente conferito e consolidato. L’Umbria non può permettersi di ridursi a semplice spettatrice: la nostra terra merita di continuare a essere protagonista come lo è stata negli anni di governo del centrodestra e civici”.
Lo dichiarano i consiglieri regionali di opposizione, centrodestra e civici: Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega), Eleonora Pace, Paola Agabiti e Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia), Nilo Arcudi (Umbria Civica).