Il commissario dell’Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale già pesantemente criticato dagli operatori del settore portuale
ROMA – La gestione delle nomine nelle Autorità di sistema portuale, affidata al tandem Salvini–Rixi, sta producendo un disastro politico e operativo che rischia di travolgere uno dei settori più strategici per l’economia italiana: quello del mare.
Le poltrone continuano a restare vuote o occupate da commissari che, nei fatti, non si dimostrano all’altezza del compito.
Il caso dell’Adsp del Mar Tirreno centro settentrionale è emblematico: a Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta il commissario straordinario Raffaele Latrofa sembra convinto di essere ancora seduto nella poltrona da vicesindaco di Pisa, impegnato più a fare politica che a risolvere i problemi del comparto.
Un preziosismo che i porti non possono permettersi: gli operatori del settore hanno bisogno di risposte rapide, di un interlocutore disponibile e concreto, non di un burocrate che trova tempo per andare a vedere le partite del “suo” Pisa nel “suo” stadio ma non per sedersi a Molo Vespucci con chi ogni giorno manda avanti la “baracca”.
Il quadro nazionale è ancor più desolante. Le nomine dei presidenti delle autorità di sistema portuale – scadute ormai da mesi – continuano a essere paralizzate dal mancato accordo tra i partiti di centrodestra. Una guerra di correnti e di poltrone che blocca la macchina portuale italiana.
La Commissione Trasporti del Senato, dopo la pausa estiva, ha ripreso i lavori ma ha accuratamente evitato di inserire la questione all’ordine del giorno. Si discuterà di fauna selvatica, di bonifiche, persino di patenti di guida in lingua inglese. Tutto, tranne i porti.
Sul caos generale pesa anche il ricorso al TAR presentato dal governatore siciliano Renato Schifani (Forza Italia) contro la nomina a presidente di Annalisa Tardino, fedelissima di Salvini. Una mossa che conferma lo scontro aperto dentro la maggioranza, incapace di trovare un equilibrio perfino su un settore chiave come quello portuale.
Domani davanti al Tar di Palermo il presidente Schifani ha rinunciato alla sospensiva e quindi si entrerà nel merito all’inizio del prossimo anno.

Se il buongiorno si vede dal mattino, l’Adsp del Mar Tirreno centro settentrionale è già nel buio più fitto. Gli operatori marittimi, che avrebbero bisogno di stabilità, visione e decisioni rapide, assistono a uno spettacolo di giochi politici e commissari inadeguati.
Il risultato? Porti bloccati, operatori scontenti, e un intero settore vitale per il commercio italiano trattato come terreno di conquista per la propaganda e per le carriere personali.
Altro che rilancio della portualità: con questa gestione, la Lega sta affondando il sistema.