«Non abbiamo inventato formule magiche», affermano dall’associazione, «ma abbiamo messo in fila buone abitudini e le abbiamo rese facili da usare
VITERBO – Dalle aule e dai laboratori del territorio ai tavoli europei: l’associazione culturale Pro.m.e.t.eu.s è stata protagonista di QUALITY, un progetto Erasmus+ che ha messo al centro la qualità dei tirocini formativi tra Italia, Malta e Irlanda. Un lavoro di due anni, concreto e “artigianale”, che ha prodotto una fotografia reale di come funzionano i tirocini e strumenti pratici per migliorarli.
«Siamo partiti da una domanda semplice: che cosa serve davvero a studenti, tutor e imprese perché un tirocinio sia utile?», racconta il team di Prometeus. La risposta è arrivata con uno studio di base coordinato proprio dall’associazione viterbese: questionari, interviste e focus group con scuole, enti di formazione, aziende e tutor. Dalla ricerca sono emerse criticità note (poca chiarezza su compiti e obiettivi, feedback sporadici) ma anche tante buone pratiche già presenti sul territorio.
Su queste basi, i partner – Lexema Ltd (Malta) e Work Experience Agency Ltd (Irlanda) insieme a Prometeus – hanno realizzato un manuale gratuito con linee guida, modelli e check-list: dalla definizione dei learning outcomes alla scheda di supervisione, fino al feedback di metà percorso. Strumenti semplici, pensati per realtà piccole e medie, che chiunque può scaricare e adattare. In Italia, Malta e Irlanda si sono tenute masterclass rivolte a tutor, docenti e imprese: momenti molto pratici, con esempi reali e confronto diretto. «Il valore aggiunto – spiegano da Prometeus – è stato vedere come la stessa idea funziona in contesti diversi e riportarla a casa migliorata». QUALITY non finisce qui. Prometeus ha annunciato che manterrà aperti e aggiornati gli strumenti online e che organizzerà brevi webinar annuali per raccogliere casi, domande e suggerimenti dagli operatori. In cantiere anche nuove iniziative europee su temi molto richiesti: monitoraggio digitale leggero dei percorsi in impresa e inclusione dei piccoli datori di lavoro nei progetti di mobilità.
«Non abbiamo inventato formule magiche», chiudono dall’associazione, «ma abbiamo messo in fila buone abitudini e le abbiamo rese facili da usare. È così che i tirocini diventano davvero formazione: un passo alla volta, con strumenti chiari e collaborazione».
Per informazioni e per scaricare il manuale: contattare Pro.m.e.t.eu.s o visitare i canali dell’associazione.