ORTE – Riceviamo e pubblichiamo: Anche ieri Orte ha diviso in due l’Italia. Migliaia di persone, regolarmente paganti, sono tornate a casa stremate. Alcune per tornare a casa hanno pagato 200 € di taxi, o hanno chiesto ai propri parenti di essere recuperati in quel di Orvieto/Fara Sabina. Voi direte che di fronte a un evento atmosferico imprevedibile tutto è possibile. È vero, lo pensiamo anche noi del Copeo.Aggiungiamo soltanto alcune domande di seguito che giriamo ai nostri rappresentanti politici, alla stampa, al gestore della Rete e dei treni.
Perché gli unici a pagare i disagi conseguenti a un evento eccezionale sono i pendolari? Noi l’abbonamento anche ieri lo abbiamo pagato. Non solo. Le conseguenze dei ritardi le abbiamo tutte sulle spalle noi. I costi extra per tornare a casa ce li siamo sorbiti noi. La gente è stata fatta scendere a Fara Sabina ieri e lasciata in mezzo alla strada senza un avviso e senza uno straccio di servizio sostitutivo.
Nemmeno nel 4 mondo accade una cosa del genere. Noi abbiamo pagato anche ieri: sia l’abbonamento che le conseguenze dei disagi.
Perché non ci viene rimborsata una parte di questi soldi per i disagi subiti e per gli extra costi sostenuti? Perché chi organizza la comunicazione e i servizi sostitutivi di queste aziende, non si è mosso?
Chiediamo disperatamente alla politica di intervenire e di difenderci. Chiediamo al ministro di convocare, insieme ai rappresentanti dei pendolari, i vertici di Trenitalia e RFI per avere spiegazioni puntuali su quanto accaduto e su cosa verrà fatto in futuro per cercare di mitigare gli effeti di questi eventi atmosferici. Se Orte è una stazione così importante per l’Italia forse è il caso di investire risorse adeguate su Orte.
Noi, Ministro, siamo sempre disponibili ad incontrarla. Attendiamo un sollecito riscontro.
In ultimo aggiungiamo che il Copeo esprime tutta la propria solidarietà verso gli abitanti di Orte Scalo per i forti disagi subiti nel tardo pomeriggio di ieri.