Secondo gli investigatori ad uccidere Daniele Barchi sarebbe stato un suo conoscente, Stefano Pavani
VITERBO – Sembrano essere ad una svolta le indagini legate all’omicidio di Daniele Barchi, il 46 della provincia di Salerno trovato morto in un monolocale in pieno centro a Viterbo. Una telefonata anonima aveva allarmato la polizia che, con l’ausilio dei vigili del fuoco sono riusciti ad entrare all’interno di questo ex magazzino trasformato in un monolocale angusto e con poca luce.
Daniele Barchi era steso a terra privo di vita e con evidenti ecchimosi sul volto e su gran parte del corpo, in particolare le braccia, segno evidente di un tentativo estremo di difesa.
La morte risalirebbe almeno al giorno prima. Gli inquirenti, grazie alle tracce telefoniche, hanno rintracciato l’ultima persona con la quale l’uomo era entrato in contatto.
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Lui, romano di 31 anni, Stefano Pavani, interrogato per tutta la notte sarebbe caduto più volte in contraddizione. Questa mattina la traduzione nel carcere a Mammagialla con l’accusa di omicidio volontario.
Entrambi poco conosciuti a Viterbo. Il primo bazzicava una sala scommesse a Corso Marconi dove si recava spesso ad assistere alle partite della Juventus sua squadra del cuore.
L’altro, il presunto assassino, un romano da poco trasferito a Viterbo e attualmente domiciliato nel complesso di Bagnaia conosciuto come il Serpentone.
Sulla pagina facebook di Pavani, appena due giorni fa, un posto di gioia perché la compagna sarebbe rimasta incinta di lui.
Per il pm Stefano d’Arma e il capo della mobile Donato Marano non ci sarebbero dubbi. A carico del 31enne, evidenzia la questura, “ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza”.
Per gli investigatori, sarebbe stato lui a uccidere a pugni e schiaffi il 46enne.
Il movente dell’omicidio è ancora avvolto nel mistero o almeno gli investigatori ritengono di non divulgarlo per vedere eventuali altri coinvolgimenti.
In via Fontanella del Suffragio si sono precipitate le volanti della polizia, la squadra mobile e la scientifica della questura di Viterbo. I rilievi sono andati avanti per più di due ore, alla presenza anche del magistrato inquirente. Il monolocale al civico 16 è stato posto sotto sequestro.
La vittima, Daniele Barchi, era residente a Viterbo. La salma è ora a disposizione della magistratura, che nelle prossime ore potrebbe disporre l’autopsia.