Critiche all’iniziativa imprenditoriale di Fausto Sensi che ha ricordato la presenza di fondi europei ad hoc ed uno studio geologico sui pozzi da perforare. L’ex sindaco: “Il rischio è l’aborto del vero sviluppo del comparto a favore di qualche cooperativa”
CIVITAVECCHIA – Un progetto che non convince quello di Fausto Sensi, l’imprenditore viterbese che vuole investire e rilanciare il termalismo a Civitavecchia. Dubbi e perplessità arrivano dall’ex sindaco Pietro Tidei, il quale parla di un’idea che si scontra con quella che è la realtà del settore e che invece, a suo dire, potrebbe celare un progetto pianificato già a tavolino, che va a coinvolgere anche il sito archeologico delle Terme di Traiano, investito dalla bufera qualche mese fa, quando Soprintendenza ed amministrazione hanno manifestato la volontà di voler riaffidare la gestione dell’area.
Sensi, come si ricorderà, ha acquistato all’asta, per circa 800mila euro, il Casale dei Bagni e l’area, come ricorda Tidei, non è quella che invece venne individuata proprio per la realizzazione di un grande comparto termale.
«Su quell’area – ha ricordato – c’è anche un vincolo archeologico. Inoltre c’è un progetto già nel cassetto e fondi dall’Europa e dalla Regione; perché creare questa, che sarebbe un’alternativa alla Ficoncella, con costi maggiori per gli utenti, ma diverso da quello che è il progetto per sviluppare davvero un comparto termale degno di nota».
Tidei ha ricordato come, durante la sua amministrazione, proprio attraverso un finanziamento europeo veicolato dalla Regione Lazio era stata finanziata la perforazione di cinque pozzi, «e questo – ha aggiunto – alla luce anche di uno studio di un geologo su tutto il territorio comunale. Oggi l’acqua finisce lungo i fossi e qui si chiede la perforazione di un pozzo che è extra rispetto allo studio geologico, c’è il rischio di intercettare altri pozzi; senza dimenticare che 35 l/s non si tirano su da un solo pozzo.
Non vorrei – ha aggiunto Tidei – che ci sia in giro qualche cooperativa alla quale verranno affidate le Terme di Traiano, tolte alla Pro Loco, e insieme a questo progetto verranno realizzate delle terme alternative alla Ficoncella, anche per favorire la moglie di qualche politico impegnata nel settore del turismo: un modo per far abortire il vero progetto delle terme».
Secondo Tidei, quindi, oggi bisognerebbe solo utilizzare i pozzi già individuati, portare avanti il progetto esistente e utilizzare una delibera chiusa da anni nel cassetto.