Consuelo Palmerini si è tolta la vita da un viadotto sulla Cassia bis. Allevava cavalli ed era istruttrice federale. Aveva gareggiato e vinto con la Nazionale azzurra. Non ha lasciato biglietti, indaga la Polstrada. Grave l’autista del furgone finito fuori strada
LA STORTA – La sua auto è stata trovata parcheggiata all’inizio del cavalcavia sulla via Veientana che passa sopra la Cassia bis, all’altezza dello svincolo per Prima Porta e Castel de’ Ceveri.
All’interno non c’era alcun biglietto d’addio, che non è stato rinvenuto nemmeno nella sua abitazione. E per questo motivo è un mistero cosa abbia spinto Consuelo Palmerini, 46 anni, a lanciarsi ieri mattina, poco prima di mezzogiorno, da quel viadotto. Un suicidio sul quale ora indaga la polizia stradale, perché la quarantenne, ex campionessa azzurra di equitazione, è caduta sul tettuccio di un furgone che stava passando proprio in quel momento in direzione Roma.
L’impatto è stato molto violento: la donna è stata scaraventata sulla corsia opposta ed è morta sul colpo, mentre il veicolo – ormai fuori controllo – si è ribaltato qualche metro più avanti. I soccorsi sono scattati immediatamente, i primi a intervenire sono stati i carabinieri, insieme con l’Ares 118.
Il conducente, Carlo Peciaroli, 68 anni, di Corchiano (Viterbo), è stato estratto dall’abitacolo distrutto del veicolo e ricoverato in prognosi riservata al Policlinico Gemelli, dove è stato portato con l’eliambulanza atterrata in un campo accanto alla Cassia bis.
La strada è rimasta chiusa al traffico per ore, fino alla serata, per consentire alla Polstrada, subentrata per competenza nelle indagini, di svolgere tutti gli accertamenti del caso, sia sull’incidente, ma soprattutto sul suicidio della quarantenne, che abitava a La Storta. Massimo riserbo sulle indagini.