Recupero carta da macero, Di Gennaro: “Voglio tranquillizzare le famiglie: la nostra impresa è pro-ambiente”. Tra gli obbiettivi? “Nuovi posti di lavoro”
VALLERANO – “Sono un papà prima ancora che un imprenditore, e voglio tranquillizzare le famiglie, non è nostra intenzione creare qualcosa che possa, anche solo minimamente, nuocere alla salute dell’uomo e dell’ambiente”. E’ iniziata così una chiacchierata di oltre due ore con uno dei responsabili della Lazio Maceri, Gianluca Di Gennaro, 42 anni, e una vita passata a lavorare nel campo del recupero della carta da macero.
Signor Di Gennaro, ci spiega in cosa consiste il lavoro della sua azienda la Lazio Maceri Srl?
Il nostro lavoro consiste nel sottrarre rifiuti ad una destinazione impropria e riavviarli a recupero/riciclo (donandogli nuova vita) e allo stesso tempo non attingere dall’ambiente altra materia prima per la produzione di prodotti di uso quotidiano, nello specifico carta.
Da come la spiega sembrerebbe un’operazione pro-ambiente e non contro l’ambiente, e allora come mai le proteste dei cittadini di Vallerano? Le petizioni online e la mobilitazione del Comitato di Quartiere?
E’ un argomento complesso e spesso affrontato con superficialità dai media che hanno divulgato informazioni errate generando preoccupazione nelle famiglie. Io ho due figli piccoli di 3 e 7 anni e so benissimo cosa significa temere per la loro salute. In questo caso però non ci sono rischi di nessun genere per le persone.
Comprendo le difficoltà e le credo, ma potrebbe essere più chiaro?
Ci provo. Possiamo dire che la maggior parte delle persone ha paura delle discariche e dei rischi per la salute connessi alla vicinanza con esse. Noi però non intendiamo far sorgere nessuna discarica, ma un (consentitemi il termine) “banale” impianto di recupero al fine del successivo riciclo, di carta e imballaggi di carta e plastica al quale si stanno addossando danni strumentali e non effettivi.
La sua impresa porterà posti di lavoro?
E’ uno dei miei obbiettivi. Noi siamo una ditta di piccole dimensioni nella quale lavorano anche i miei familiari: mia moglie, mio suocero e mia cognata. Crediamo in questo paese, nonostante tutte le difficoltà del momento, e stiamo investendo consapevoli che il nostro impegno produrrà (seppur pochi) nuovi posti di lavoro.
Avete ricevuto minacce verbali o fisiche?
Non abbiamo subito affronti pesanti, anche se non nego che alcuni messaggi sui social hanno destabilizzato me e la mia famiglia. Ma non sono qui per fare polemica, in realtà mi piacerebbe lanciare un altro messaggio.
Quale?
Mi piacerebbe invitare i cittadini a vedere con i propri occhi. Magari una delegazione di quartiere, così che possa essere rappresentato quello che realmente facciamo. Siamo persone semplici, lavoratori e a lavori completati ci farebbe piacere far vedere a tutti di cosa si occupa la nostra azienda. Questa è trasparenza.
Giancarlo Cavalleri