I vigili urbani e l’ufficio tecnico hanno certificato le irregolarità. Adesso Bricofer rischia di chiudere l’attività (non per sua colpa)
TARQUINIA – Il caldo torrido di questi giorni sta caratterizzando il litorale viterbese e quello civitavecchiese. Non parliamo esclusivamente del sole ma anche e soprattutto degli scontro sociali e difesa del lavoro.
Da Civitavecchia ci spostiamo 18 chilometri a nord. Tarquinia. L’amministrazione è ancora alle prese con le proprie beghe interne. Adesso nel mirino è finito il presidente del consiglio Bergonzini. La maggioranza lo vuole sfiduciare, mandarlo via. Cosa impossibile se lui, il presidente, non rassegnerà spontaneamente le proprie dimissioni. La sua “cacciata” è legata a liberare un posto, quello meno indolore per fare spazio a Gianni Moscherini e certificare così, ufficialmente, il suo ingresso nella maggioranza.
Serve una persona capace e con provata esperienza. Il sindaco ormai ha difficoltà così evidenti che pensare di vederlo terminare il proprio mandato è solamente utopia.
Non sarà facile. Non avverrà perché Bergonzini non ha nessuna intenzione di assecondare i suoi ex amici di Rinnova e la volontà del sindaco con il quale ha un legame di parentela.
Mentre la politica è in fibrillazione gli uffici dell’urbanistica non sono da meno.
Una grana grossa che sta per esplodere con tanto di polemiche non è solo quella di San Giorgio ma c’è anche quella legata alla zona industriale di via Ferri.
Lo scontro è fra il Centro Benedetti e la Roma Distribuzione srl proprietaria dello stabile ex Ingrande.
In quell’opificio, da qualche mese, opera una società che lo ha preso in affitto e che porta un nome di prestigio: Bricofer.
Dove nasce lo scontro e perché. Al di là del mancato rispetto dei regolamenti del consorzio che prevedeva non si aprissero attività simili è emerso un grave abuso edilizio.
Come potete vedere nella foto, cerchiato in rosso, i vari proprietari che si sono succeduti nel corso degli anni, hanno realizzato un manufatto adiacente al muro di confine dove hanno posizionato cabine elettriche, caldaie ecc.
Benedetti ha prodotto diversi esposti e chiesto l’intervento degli uffici amministrativi, in particolare quelli del Settore 10° (Urbanistica ed edilizia privata) e dei vigili urbani.
Una battaglia epistolare fatte di botta e risposta tra gli uffici tecnici e i responsabili del Centro Benedetti.
Accertato l’abuso e non avendo ancora preso provvedimenti tangibili sono stati presentati esposti anche alla Guardia di Finanza e alla Procura di Civitavecchia.
Ci sono delle responsabilità oggettive evidenti. Qualcuno che ha autorizzato e non poteva. Chi doveva vigilare e non ha vigilato. Chi doveva intervenire e non è intervenuto.
Che ci siano delle violazioni urbanistiche è ormai un dato acclarato. Ci sono lettere, come quella del Comandante dei Vigili Urbani, Bagnaia, o dell’architetto Luigi Fioravanti, che non lasciano spazio al dubbio.
Irregolarità che andranno a colpire chi ha autorizzato, anche politicamente, l’apertura di una struttura di vendita di media dimensione e non ha revocato l’agibilità pur in presenza di un documento illegittimo cioè “la segnalazione certificata per l’agibilità”.
Responsabilità dirette che hanno già individuato, nella figura del dirigente Mauro Belli, uno dei responsabili di questa situazione di abusivismo edilizio.
Belli, aveva il compito di controllare, di verificare e di intervenire senza indugio alle segnalazioni che sono giunte sulla sua scrivania nel corso del tempo. Cosa grave è che, nelle risposte che puntualmente ha dato ai legali, ha sempre apposto, insieme alla sua firma, quella del sindaco Mencarini.
Una situazione questa che vedrà il suo naturale sfogo nelle aule di tribunale, ma che provocherà seri problemi a quei tecnici che ancora non hanno dato seguito a quello che la legge impone in queste circostanze.
Occorre precisare, per chiarezza, che in questa vicenda Bricofer è totalmente estranea e vittima di chi ha affittato il capannone non i regola con le vigenti normative edilizie.
Nuovo documento 2018-07-29